Gela. Il presidio “Crocifisso Moscato” dell’unità operativa oncologica Gela-San Cataldo è una realtà ormai da diversi mesi, ma continua a non essere utilizzata.
Il rappresentante legale della società per azioni che ha eseguito i lavori strutturali, Ignazio Alì, ha querelato il commissario straordinario dell’Asp, Vittorio Virgilio, per avergli attribuito il ritardo dell’inaugurazione affermando: “alcuni lavori non sono stati eseguiti a regola d’arte e, comunque, non riguardano aspetti strutturali”.
Lo stesso Virgilio puntualizza che “il termine per l’ultimazione della fornitura era previsto per il mese di settembre dello scorso anno. Ad oggi – sottolinea il manager – non è ancora pervenuta agli uffici preposti la documentazione prevista dalla legge e dal capitolato necessaria ai fini degli ulteriori pagamenti, del collaudo e della presa in consegna della fornitura”.
Mentre la commissione Sanità del comune presieduta da Crocifisso Napolitano invoca inutilmente un incontro per fare chiarezza al commissario Virgilio, sui nuovi ritardi d’inaugurazione della Radioterapia sembra essere svanito nel nulla il Comitato di garanzia voluto per vigilare su eventuali inadempienze.
Il comitato istituito in aula consiliare alla presenza dell’ormai ex manager dell’Asp, Paolo Cantaro, è composto da: sindaco Angelo Fasulo, Movimento polo oncologico, Asp, e dal Raggruppamento temporaneo di imprese che comprende la Siemens spa, Nuclital srl e, appunto, la Alì spa.
“I lavori strutturali della Radioterapia iniziati il 2 agosto del 2010 sono stati ultimati il 2 ottobre 2012 – precisa Ignazio Alì – La regolare ultimazione di tutte le opere, comprese le varianti volute in corso d’opera dall’Asp, è avvenuta il 25 marzo scorso, certificata dal direttore dei lavori, l’ingegnere Giuseppe Feligioni.
Il 20 novembre dello scorso anno sono state effettuate le verifiche di radioprotezione dei bunker e il 4 dicembre 2012 è stato rilasciato regolare collaudo statico della struttura. Questo documento oltre a sottolineare la conformità delle opere a progetto depositato presso il Genio civile, evidenzia che il collaudo dei bunker era avvenuto da tempo. Eppure l’Asp non ha accettato le opere e provveduto all’approvazione della contabilità e al pagamento del saldo dovuto”.