Gela. Un impedimento fa slittare ancora una volta l’inaugurazione della Radioterapia, la struttura di cura e prevenzione dei tumori. I lavori strutturali non sono stati eseguiti a regola d’arte e sono emersi problemi tecnici per il collaudo dei due bunker.
A seguito dei disagi dell’ultimo momento, non si parla più della data di inaugurazione dell’importante e attesa struttura oncologica. Eppure, a gennaio, l’ormai ex direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale, Paolo Salvatore Cantaro, prima di approdare verso Catania alla guida dell’ospedale Cannizzaro, aveva detto che i lavori sarebbero stati ultimati a febbraio ipotizzando la cura del primo paziente ad aprile.
“Sembrava tutto completato ma in verità sono emersi dei problemi di ordine tecnico – precisa il manager dell’Asp, Vittorio Virgilio –con la necessità di effettuare il collaudo dei due bunker. Nel rispetto dei parametri imposti dall’Oms sono previsti 45 giorni per ciascun bunker ma preoccupano maggiormente i problemi alla struttura considerato che la ditta incaricata non ha eseguito i lavori a regola d’arte. Con il sindaco Angelo Fasulo avevamo preso in considerazione l’ipotesi di completare i lavori unendo le risorse del comune e dell’Asp ma questo iter non è previsto dalla legge. Dovremo attendere i tempi di esecuzione dell’impresa. Sono soddisfatto – conclude il commissario dell’Asp, Virgilio – per l’avvio della tac il cui collaudo è in dirittura di arrivo e presto potrà essere di supporto a quella in dotazione al presidio ospedaliero”.
La realizzazione della Radioterapia è caratterizzata da un vero e proprio calvario, fatto di impedimenti e promesse che sembrano garantire successo solo ai dirigenti che le avanzano. Anche il direttore della Radioterapia, Giovanni Cartia, aveva assicurato tempi celeri per l’assunzione del personale che a regime dovrebbe essere composto da: tre medici, due fisici, sei tecnici e un numero non ancora precisato di infermieri.
“Il personale è stato assunto e da qualche settimana opera a San Cataldo – aveva detto Cartia – dove dovrà ultimare un periodo di formazione prima del definitivo inserimento presso la Radioterapia di piazza Trieste”.
Ieri, Virgilio ha avvalorato solo parzialmente le parole di Cartia precisando che “per l’aspetto della neuro stiamo formando il personalea Caltanissetta ma abbiamo avviato accordi anche con il Policlinico e il Vittorio Emanuele di Catania per le altre patologie di risonanza magnetica dove in città non ci sono competenze”.