Gela. Da alcuni giorni, gli operai del servizio rifiuti, in città alle dipendenze di Tekra, manifestano forte dissenso per il ritardo nei pagamenti delle retribuzioni di dicembre. I sindacati hanno proclamato lo stato di agitazione, senza escludere l’eventualità dello sciopero. Dagli uffici di Tekra hanno fatto sapere che i ritardi sono da collegare ai mancati versamenti del canone mensile, che devono arrivare da Palazzo di Città. Proprio nelle stanze del municipio è stato necessario rivedere i “conti”. Dopo diverse verifiche tecniche, è emersa l’impossibilità di coprire il canone mensile di dicembre, destinato a Tekra, con fondi a valere sull’annualità 2022. La spesa per il canone del servizio rifiuti, non può ritenersi, infatti, “passività regressa”. In sostanza, bisognerà procedere con la regolarizzazione di un debito fuori bilancio, proprio per il canone di dicembre (di 542 mila euro). Per evitare il blocco delle somme, i tecnici del settore ambiente hanno così deciso di anticipare cinque mensilità, che sarebbero comunque spettate a Tekra, nella procedura di rientro delle somme dovute all’azienda, per due decreti ingiuntivi, risalenti al passato.
Era già stato effettuato un impegno di spesa complessivo, per l’anno in corso, di 1 milione 200 mila euro. A Tekra, andranno subito le prime cinque mensilità, per un totale di circa 500 mila euro. L’azienda, così, avrà i fondi a disposizione per i pagamenti ai lavoratori. La soluzione “tampone” è stata autorizzata e disposta con un provvedimento, che ora apre la strada anche ai pagamenti dei lavoratori della raccolta rifiuti.