Gela. Unicredit finisce a giudizio nel processo che vede come imputati tre funzionari locali dell’istituto di credito. La decisione è stata adottata dal giudice Antonio Fiorenza.
I tre, Carla Menichetti, Francesco Abbate e Francesco Lombardo, sono accusati di aver violato un provvedimento emesso dal giudice civile del tribunale locale.
In questo modo, sono state accolte le richieste formulate dal legale di parte civile, il dottore Angelo Gaccione che assiste la madre di un ex dipendente dell’istituto, recentemente deceduto. Stando alle accuse, i funzionari finiti a processo avrebbero continuato a trattenere il quinto dello stipendio al dipendente nonostante la sospensione del provvedimento deciso in sede civile.
I difensori degli imputati, gli avvocati Salvatore Morreale, Giuseppe D’Acquì e Cesare Borrometi hanno contestato le richieste arrivate dal legale di parte civile. “Solo dimostrando che il decesso del dipendente sia stato provocato dalla condotta degli imputati – hanno spiegato in aula – sarebbe possibile ammettere la costituzione in giudizio della madre”. Il giudice Fiorenza, però, ha accolto la richiesta della parte civile che ha sottolineato come la presunta violazione del provvedimento pronunciato dal giudice civile, con la conseguente trattenuta di una parte dello stipendio, avesse comunque turbato la vita familiare sia dell’ex dipendente che della madre.
Per queste ragioni, il dottor Angelo Gaccione ha preannunciato in aula la chiamata in giudizio, in qualità di responsabile civile, della stessa Unicredit. I primi testimoni verranno sentiti all’udienza del prossimo 9 marzo.