Quindici abbandoni di neonati in ospedale, Sammito insiste: “Anche a Gela la culla per la vita”

 
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Gela.  La creazione di “culle per la vita” è la mozione presentata dal consigliere comunale Salvatore Sammito. La proposta nasce per prevenire l’abbandono traumatico di un nascituro e far  fronte  alle situazioni  dolorose in cui si trovano alcune madri in difficoltà a causa  dell’estrema  povertà,  dell’abbandono o delle violenze subite. A Gela il fenomeno è considerato  allarmante  dalle associazioni  di volontariato  presenti sul territorio e che nell’anonimato rilevano diversi casi di aborto e di abbandono post-parto.  Nella nostra struttura  ospedaliera si registrano in media solo due casi l’anno, per un totale di quindici abbandoni negli ultimi dieci anni. Il Cav di Rocco GIudice in 40 anni con la sua attività ha fatto “nascere” 3500 bambini.

La legge italiana consente alle madri di non riconoscere il bambino e ne garantisce l’anonimato  lasciandolo  in ospedale  certi che gli sia assicurata l’assistenza  e la tutela giuridica attraverso le “culle per la  vita” o “ruote degli esposti”.  Si tratta di culle dotate di sensori  che segnalano la presenza del neonato e dove i bambini possono essere lasciati sicuri che saranno accuditi da personale specializzato e  con le cure necessarie.

La richiesta risponde ai bisogni più difficili della società che portano a volte a  compiere gesti disperati per questo l’amministrazione comunale nella persona di Sammito  si impegna  con la promozione  di campagne informative  in proposito potenziando i servizi a tutela delle donne in difficoltà. L’idea è quella di creare un apposito reparto nella nostra struttura per le madri che non intendono  riconoscere il bambino  e chiedono venga accolto in adozione da una famiglia.

IL servizio da inserire nel bilancio previsionale 2017 vedrà la collaborazione del CAV ( Centro Aiuto Vita) di Gela.

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