Gela. I suoi alleati, ieri sera, glielo hanno fatto capire platealmente. Il sindaco Lucio Greco deve cambiare metodo e il vice Terenziano Di Stefano ha appena rincarato la dose, chiedendo un’immediata verifica. La maggioranza è implosa, con solo undici consiglieri rimasti in aula, salvati dai cinque di opposizione, che hanno tenuto a galla la proroga del contratto di servizio della Ghelas. “Non è stata una bella serata – dice l’avvocato “civico” – sono cose che non devono capitare mai più”. Il sindaco però non sembra voler fare passi indietro, anche se ammette i ritardi nella presentazione di un atto, comunque amministrativamente delicato. “E’ vero, è arrivato in ritardo a causa di una serie di motivi – prosegue – abbiamo avuto prima le dimissioni dell’ex amministratore della Ghelas, poi l’insediamento del nuovo manager e sicuramente i tempi si sono allungati. Però, non mi sarei aspettato tutte queste osservazioni da parte dei consiglieri”. Nonostante l’ammutinamento politico di alcuni alleati, non rinuncia alla sua linea, anche se apre alla verifica. “Certo che ci sarà un incontro – aggiunge – non solo con i consiglieri, ma anche con gli assessori. Con tutti”. Probabilmente, Greco convocherà anche i dirigenti, che ieri sono stati fortemente contestati dalla sua maggioranza. L’approccio decisionista non lo abbandona, anche se nelle scorse ore lo ha portato allo scontro con i suoi, e fa l’appello all’opposizione.
“Ho apprezzato la scelta dell’opposizione – conclude – sono per aprire a tutti. Sono il sindaco della città, di tutto il consiglio comunale. Chiunque voglia condividere problematiche importanti, si faccia avanti. Se questa città la vogliamo governare insieme, bene, altrimenti andiamo tutti a casa”. Una specie di rilancio politico, pure sul tavolo della sua stessa maggioranza.
Opposizione che vota astenuta e contraria per i posti di lavoro di tanti padri e madri di famiglia, saranno ricordati per le prossime elezioni. Vergognatevi opposizione e assenti al momento del voto
Non è possibile che a solo 5 mesi dalle elezioni, preparati in 8 mesi di commissariamento della città a causa di tutti i partiti che hanno fatto la crociata sulla giunta Messinese, che ha prodotto questa maggioranza , già si parli di andare ” tutti a casa se non si fa come dice il sindaco ” Un po più di rispetto, per una città che è al collasso, è indispensabile. Se la giunta sta dimostrando di non essere all’altezza del compito il sindaco ha il dovere di ricercare nella città le migliore risorse di cui dispone, anche tra ex.