Quattro milioni per gli abusi edilizi a Macchitella, l’Eni chiude la partita e paga

 
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Gela. L’Eni ha sanato circa 600 alloggi che aveva realizzato nell’ormai ex quartiere residenziale di Macchitella. Con un importo di quasi 4 milioni di euro ha regolarizzato le modifiche che nel corso degli anni erano state apportate agli appartamenti.

Un impegno che ha permesso, ad ognuno dei proprietari, di risparmiare circa 6 mila euro e regolarizzare le loro abitazioni. Si tratta, per lo più, dell’aumento di volume ottenuto dalla chiusura delle terrazze o di nuove aperture. Procedure che erano finite all’attenzione dei tecnici dell’amministrazione comunale che avevano avviato le procedure di sanatoria.
E’ stato il comitato di quartiere Macchitella a condurre una trattativa silente andata avanti per due anni, dopo che il Comune aveva cominciato a notificare ai legittimi proprietari le cartelle di sanatoria dei rispettivi alloggi.
A confermare l’avvenuto interessamento dell’azienda del colosso energetico del cane a sei zampe è Domenico Messinese, presidente del comitato spontaneo di Macchitella. “Abbiamo investito i manager della Raffineria del problema evidenziato dal settore Urbanistica – spiega Messinese – Bisognava sanare seicento alloggi per abusi vari, molti dei quali concentrati nella chiusura delle verande previste negli storici edifici fatte realizzare negli anni cinquanta dall’ormai ex Anic”.
I residenti delle “torri” e dei caseggiati ubicati all’interno delle aree urbanizzate nel polmone verde di Macchitella l’anno scorso hanno cominciato a ricevere le visite ispettive dell’impresa Leardi di Novi Ligure, incaricata dai vertici Eni a verificare lo stato degli edifici e avviare le seicento pratiche di sanatoria.
“In verità i manager dell’Eni si sono spinti oltre il completamento del procedimento di sanatoria – assicura Messinese – Hanno avviato e sostenuto le spese relative ai sopralluoghi e alle perizie, oltre a verificare e comunicare ogni variazione degli appartamenti al catasto. Siamo in attesa del rilascio delle prime autorizzazioni dopo un iter che va avanti ormai da due anni. Il 22 ottobre dello scorso anno – aggiunge il presidente del comitato di quartiere Macchiella – convocammo tutti i residenti che erano stati raggiunti dalle notifiche di sanatoria inoltrate dal Comune. Nel corso di quell’incontro, effettuato presso i locali del cine-teatro di via Pandino, comunicammo l’avvio delle ispezioni indispensabili a regolarizzare gli appartamenti. Oggi, l’iter è giunto finalmente alla fine. Aspettiamo solo che i tecnici della società Politecnica, incaricata dall’amministrazione comunale per evadere le migliaia di pratiche inevase all’interno del perimetro urbano, rilascino l’avvenuta sanatoria a ciascuno dei proprietari degli storici immobili realizzati dall’Eni”.

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