Gela. Il Pronto soccorso avrà presto nuovi locali per ospitare una astanteria adeguata alle necessità del territorio. L’ospedale potrebbe dire addio alle accuse di sperequazione dei fondi e del personale, con un utilizzo più omogeneo delle risorse economiche e dei dipendenti. Sono questi i punti salienti che hanno caratterizzato, stamattina, il grest di Settefarine e il primo istituto comprensivo di via Fuentes, sede della prima delle quattro tappe dell’evento “Quartieri in Salus”, in collaborazione con l’Asp di Caltanissetta. Dopo Settefarine gli stand sanitari faranno tappa a Poggioblasco, Albani Roccella, Zona Margi. Il personale qualificato garantirà gratuitamente, ed in tempo reale, screening e visite cardiologiche, quasi a dimostrare che le attese in campo sanitario possono essere cancellate.
Alla grande festa della sanità provinciale non è voluto mancare, in quella che è stata accantonata come prima visita ufficiale in città, il management dell’Asp cl2, diretto da Alessandro Caltagirone, con Marcella Santino, rinnovata nel ruolo di direttore sanitario e Pietro Genovese, direttore amministrativo.
Il manager ha annunciato l’avvio di nuovi interventi strutturali.
“Abbiamo affidato un progetto di ristrutturazione al Pronto soccorso – assicura il manager Caltagirone – ed in settimana delibereremo un ampliamento”, “E’ stato approvato il bilancio – prosegue Pietro Genovese – adesso potremo affrontare il tema dei fondi da distribuire al personale in tempi brevi e regole stringenti”. Il rinnovato direttore Sanitario, Marcella Santino, ha annunciato l’avvio di “progetto di adeguamento dell’astanteria, con stanze dedicate per donne e uomini”.
Presente, nella scuola di via Fuentes, anche un ambulatorio infermieristico per la rilevazione dei principali indicatori di salute, un’area dedicata al BLSD, alle manovre salvavita pediatriche e alla disostruzione delle vie aeree, e il banchetto per la promozione alla donazione degli organi e delle vaccinazioni.
Gnoffo “L’auspicio di questa amministrazione è che questa attività non sia episodica ma ramificata – conclude l’assessore alla Salute, Nadia Gnoffo – Bisogna adesso creare una rete per dare risposte alla città”.