Quarantuno licenziamenti alla Turco Costruzioni, i sindacati dicono no e scrivono al prefetto

 
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Gela. Quarantuno licenziamenti tra i dipendenti a tempo indeterminato e trenta contratti a termine che non verranno rinnovati. Alla Turco Costruzioni, che da anni ormai opera soprattutto nell’indotto edile della fabbrica Eni di contrada Piana del Signore, la tensione è alle stelle. Nelle scorse ore, è saltata la mediazione dei funzionari dell’Ufficio provinciale del lavoro di Caltanissetta. Per la proprietà, non ci sono neanche le condizioni per un’eventuale cassa integrazione straordinaria. Quindi, i licenziamenti diverranno esecutivi dal prossimo 31 gennaio. I sindacati, però, si oppongono e hanno subito chiesto l’intervento del prefetto di Caltanissetta Maria Teresa Cucinotta. Una mossa che arriva sia dalle confederazioni di Cgil, Cisl e Uil sia gli edili di Fillea, Feneal e Filca.

La richiesta al prefetto. “A questa gravissima situazione occupazionale si aggiunge il ritardo sistematico nel pagamento degli stipendi, con oltre due mesi di ritardo, e nell’accantonamento della cassa edile – si legge nella richiesta di incontro inoltrata alla prefettura nissena – questo contesto determina forte senso di tensione tra i lavoratori che vedono compromettere il loro futuro lavorativo in un territorio economicamente depresso, già fortemente provato dalla crisi degli ultimi anni. Alla luce delle considerazioni sopra riportate, al fine di evitare eventuali tensioni e problemi di ordine pubblico, le scriventi organizzazioni sindacali chiedono, pertanto, una convocazione urgente”. Da tempo, le acque alla Turco Costruzioni sono agitate, con i lavoratori che, in più occasioni, hanno fermato i cantieri in raffineria, protestando contro i ritardi nei pagamenti. Stando alla proprietà, gli esuberi sono previsti anche negli altri cantieri, al di fuori della raffineria.

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