Gela. La proroga, che ha permesso di sfruttare un termine ulteriore, era stata concessa a livello ministeriale. Poche settimane fa, c’è stata la presentazione pubblica dei progetti del programma “Qualità abitare”, che ha garantito finanziamenti per circa trenta milioni di euro a Palazzo di Città. Ieri invece sono state formalizzate tutte le delibere necessarie per l’avvio della fase di gara. Il gruppo di lavoro, coordinato dall’assessore Francesca Caruso e dal dirigente Antonino Collura, superata una certa fase di stasi e attraverso professionisti esterni, ha concluso l’iter con gli atti per le gare. I progetti sono quelli per la riqualificazione del mercato ortofrutticolo, di via Falcone, dell’ex area delle suore di Maria Ausiliatrice (dove è previsto Palazzo della Cultura), del cavalcavia di Settefarine, dell’ex scalo ferroviario e della palestra nell’area del “Presti”. Si tratta dell’ultimo blocco delle procedure in atto. Al contempo, sono stati approvati i progetti esecutivi e quelli di fattibilità tecnico economica. La fase successiva, da concentrare nell’arco del prossimo anno, dovrebbe essere l’aggiudicazione e l’avvio dei cantieri. Le scadenze fondamentali del sistema “Qualità abitare” sono previste per il 2026.
L’amministrazione comunale, seppur si faccia sentire la spada di Damocle del dissesto e con uffici che risentono dell’assenza di personale, sa che quella dei finanziamenti già decretati in favore del municipio può essere l’unica via per far partire lavori mai concretizzati e in aree decisamente da riqualificare. In questi giorni, il sindaco e gli assessori attendono le ultime risposte dai revisori dei conti, così da poter far pervenire in consiglio il pacchetto di variazioni di bilancio, essenziale per non perdere di vista altri progetti, la gran parte già conclusi. Senza le coperture si rischierebbe di perdere gli stanziamenti. Con la soluzione della sola ratifica del consiglio pare si possa pervenire al voto favorevole.
