Gela. Le imprese rischiano il collasso. L’accesso al credito diventa sempre più difficile. A volte si aspettano anche sei mesi soltanto per ricevere una risposta. Spesso anche negativa. La crisi affossa anche le aziende virtuose e l’allarme lanciato da Confindustria diventa sempre più insistente.
“Raccogliamo da mesi le testimonianze dei nostri associati di Caltanissetta, Enna e Agrigento – dice Carmelo Turco, presidente di Confindustria Centro Sicilia in merito alle gravi difficoltà di accesso al credito segnalate dalle imprese aderenti all’associazione. Hanno enormi difficoltà ad andare avanti. Sono imprenditori a capo di aziende sane, che mantengono con sforzo i livelli occupazionali, nonostante le forti difficoltà di accesso al credito”.
Turco denuncia casi quasi paradossali. Di istituti di credito che formalmente accolgono le richieste, aprono le pratiche e alimentano le speranze degli imprenditori, senza poi dare seguito alla loro azione. Si attende per mesi, sperando di aprire un cantiere o calmare i fornitori, avviando nuovi investimenti rilanciando la propria attività, salvo poi scoprire che quella risposta non arriverà o sarà negativa.
“L’accesso al credito è, quindi, molto difficile per le imprese del Centro Sicilia – dice ancora Turco – mentre, proprio in questa fase congiunturale così delicata, il sistema produttivo deve essere sostenuto per rilanciare gli investimenti”.
Il ruolo delle banche diventa fondamentale per la sopravvivenza dell’imprenditoria e di conseguenza dell’economia dell’isola. “Chiediamo al sistema bancario di agire con senso di responsabilità – aggiunge Turco – nel solco del ruolo istituzionale che ha sempre rivestito, cioè quello di sostenere famiglie e imprese produttive. La crisi economica mette a dura prova le tre province di Caltanissetta, Enna e Agrigento, i cui imprenditori hanno sfidato mafia e racket e meritano uno slancio da parte del sistema bancario che, per statuto, deve avere nelle famiglie e nelle imprese i principali interlocutori, soprattutto in una fase di crisi come quella attuale”.
“Gli istituti di credito – conclude il presidente di Confindustria Centro Sicilia – ci dicano chiaramente se intendono supportare con atti concreti l’economia di questo territorio oppure se vogliono condannarlo al declino. È una questione di responsabilità”.