Gela. Due progetti per realizzare altrettanti centri commerciali. Diversi nel concept, nel sito, nelle dimensioni, brand e investitori. Di “unico” c’è però il plastico del progetto, che una delle due società proponenti avrebbe “copiato” all’altra. Una querelle sorta quando l’impresa Oasi ha diffuso la sua iniziativa in città attraverso manifesti 6×3.
“Ma quello è il nostro progetto – hanno sbottato i dirigenti di Gela Invest, la società che intende realizzare un centro commerciale in contrada Femmina Morta. Luigi Genovese, amministratore dell’azienda, quasi non credeva ai suoi occhi. Era il progetto che era stato presentato l’anno scorso alla città, facilmente consultabile sul proprio sito internet. L’avvocato Emanuele Maganuco ha così scritto alla società Oasi ed all’impresa Russello, per chiedere lumi. Una diffida contenuta in tre pagine di lettera.
La Lombardini22 S.r.l. ha già elaborato un concept ed il correlativo progetto architettonico. “Negli ultimi giorni – scrive l’avvocato Emanuele Maganuco – hanno disseminato la città e il territorio limitrofo di cartelloni pubblicitari che hanno per oggetto la prossima realizzazione di un centro commerciale, sulla statale 117 Gela-Catania, raffiguranti, peraltro con una grafica certo di non eccelso pregio e qualità, il rendering del concept architettonico costituente una imitazione servile e pedissequa di quello di esclusiva proprietà della
società immobiliare Gela Invest, il tutto senza autorizzazione o consenso alcuno da parte della stessa ne, tampoco, dei suoi partner”. Una condotta che diventa usurpazione di modelli industriali di proprietà della Gela Invest e “nell’indebita appropriazione” e “nell’indebito utilizzo” di progetti e strumenti di comunicazione di proprietà altrui, al solo fine di ottenere un vantaggio illecito, sia in termini mass-mediatici che commerciali, costituisce un’evidente ipotesi di concorrenza sleale.
L’impresa Angelo Russello e la Oasi Srl hanno risposto dopo tre giorni. “Premesso che nessun indebito utilizzo o approvazione è stata concretata, attesa la diversità dell’immagine e la mancata registrazione del concept architettonico, non c’era intenzione di arrecare danno. In ogni caso i cartelloni pubblicitari saranno prontamente rimossi entro 48 ore”.