Gela. Per migliorare la pulizia e il decoro della città non è solo necessario un servizio rifiuti efficiente ma anche un drastico mutamento dei comportamenti dei cittadini. Il formatore Marco Di Dio continua la sua opera di sensibilizzazione, cercando di lanciare messaggi concreti. Più volte si è recato in diverse zone della città per pulire e raccogliere rifiuti abbandonati ma anche per accendere i riflettori su servizi della collettività lasciati al loro destino. “I comportamenti incivili di alcuni rovinano il decoro di un territorio che fatica a costruire un’identità migliore. Attribuire responsabilità di mancata o non sufficiente pulizia solo ad un ente incaricato della raccolta dei rifiuti urbani risulta comunque fin troppo semplice. In realtà, percorrendo le diverse vie della città, si scorge dovunque la presenza di centinaia di bottiglie e lattine che deturpano l’ambiente, lasciate da chi magari ha trascorso serate allegre in compagnia di amici. Il vero cambiamento parte dai singoli. Pretendere di avere un paese pulito – dice – senza rispetto delle più elementari regole di igiene equivale ad addossare colpe con estrema superficialità a chi si alza ogni giorno molto presto per svolgere al meglio un lavoro delicato e complesso. Si sporca troppo e ciò non aiuta la città ad uscire da questa situazione di degrado. Occorrono innanzitutto comportamenti corretti atti a stimolare l’interesse verso la cura e l’attenzione dei numerosi quartieri. Prima di tutto, ci vuole una seria presa di posizione da parte dei cittadini, i quali devono adoperarsi per mantenere pulite le zone di ritrovo”.
In questi giorni, percorrendo il litorale, Di Dio ha raccolto, nell’arco di poche ore, circa una sessantina di bottiglie di plastica e lattine, abbandonate da avventori e bagnanti.