Gela. Il piano del demanio marittimo si conferma una delle attuali costanti amministrative. Sarà al centro delle valutazioni anche della commissione mare, pesca e agricoltura, guidata dal renziano Alberto Zappietro. Non a caso, il vicepresidente è invece il dem Giuseppe Fava, che questo tema lo sta seguendo molto da vicino. “Non dimentichiamoci del porto, delle dighe e del ciclo delle acque reflue per l’agricoltura – sottolinea Zappietro – faremo un cronoprogramma dettagliato, proprio per non tralasciare nulla. Se ci sarà da riprendere questioni aperte dalla precedente commissione, lo faremo”. Le vicende che ruotano intorno al porto rifugio si trascinano da anni e il sindaco Di Stefano è ancora in attesa di un incontro al tavolo dell’Autorità portuale della Sicilia occidentale, che ha la gestione dei siti locali. I tempi per gli eventuali lavori di escavo e per gli interventi al braccio di ponente non sembrano comunque così brevi. Quella della crisi agricola, a livello territoriale, è un’altra pagina nera di questa fase.
Senza dighe a pieno regime e con la siccità che sta acuendo la flessione netta del comparto, le acque reflue potrebbero dare respiro a migliaia di aziende. L’iter è in corso ma pure in questo caso non c’è ancora una conclusione definita, seppur l’amministrazione comunale stia dando priorità a questo capitolo.