Provinciali, “modello Gela” può ritornare in campo: prime verifiche nella coalizione del sindaco

 
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Di Stefano insieme a dviersi alleati

Gela. Le priorità amministrative, a Palazzo di Città, non mancano di certo, con in testa quella del bilancio stabilmente riequilibrato. In settimana, salvo sorprese, il sindaco Di Stefano presenterà il nuovo assessore Romina Morselli. Prima, vuole avere il pieno riscontro delle forze politiche che lo sostengono, così da organizzare la strategia pure sul piano delle deleghe. La vicesindacatura andrà al Pd, anche questo sembra assodato. Però, la coalizione di governo della città guarda inoltre alla scadenza, piuttosto prossima, delle elezioni provinciali di secondo livello, con voto che sarà esercitato dai sindaci e dai consiglieri comunali, a fine aprile. Domani, la maggioranza farà un primo screening politico. Il sindaco vedrà gli alleati. Il “modello Gela”, probabilmente, affronterà la prova delle provinciali, sempre che ce ne siano le condizioni. “Se la prospettiva deve essere quella delle prossime scadenze elettorali – sottolinea Di Stefano – allora, penso sia giusto misurarsi con le elezioni provinciali, come primo banco di prova. Dobbiamo capire come muoverci”. Quello del sindaco è un nome che si è spesso fatto come potenziale candidato alla presidenza della Provincia. Per ora, Di Stefano non vuole bruciare le tappe. Potrebbe dire di sì solo se l’iniziativa sarà retta da numeri concreti. Non gli interessano le esperienze di “mera rappresentanza”. L’area civica, che è il suo vero riferimento, sul territorio sta muovendo passi per costruire oltre i confini cittadini. Il gruppo di “Una Buona Idea”, fondato tra gli altri proprio dal sindaco, ha avviato un percorso con altre esperienze fuori dai partiti e con “Futura”, che a Caltanissetta schiera un consigliere comunale.

Fondamentale, nel “modello Gela” che potrebbe assurgere a parametro territoriale, è comunque il supporto dei partiti di area progressista e non solo, in primis Pd e Movimento cinquestelle. Il vicepresidente Ars Nuccio Di Paola sta vagliando a trecentossessanta gradi per costruire un “fronte alternativo al centrodestra del governo Schifani”. Lo schema uscito dall’agorà politica e che lo scorso anno condusse Di Stefano alla vittoria potrebbe fare da serio contraltare al centrodestra che invece per le provinciali dovrebbe presentarsi sulla base di un accordo complessivo, da definire a Palermo e poi da attuare nei territori.

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