Provincia, opposizione insiste: "Tesauro fa un autogol e continua a difendere la scelta dello staff"
I consiglieri di opposizione non credono affatto alle indicazioni fornite da Tesauro, dopo la loro prima segnalazione pubblica, successiva all'aula disertata proprio dal presidente e dalla sua maggioranza

Caltanissetta. L'opposizione, in consiglio provinciale, non cambia verso e anzi ribadisce che una delle priorità del presidente Tesauro è quella di costituire il proprio staff, con costi notevoli. I consiglieri Annalisa Petitto, Antonio Cuvato, Gioacchino Comparato, Rosario Carapezza e Basilio Martino, non credono affatto alle indicazioni fornite da Tesauro, dopo la loro prima segnalazione pubblica, successiva all'aula disertata proprio dal presidente e dalla sua maggioranza. “Avvalersi della facoltà di non rispondere, in questo caso, sarebbe stata la migliore strategia difensiva del presidente della Provincia Tesauro. Ha scelto, lui o chi per lui, di rispondere facendo a sè stesso un drammatico e imbarazzante autogol. Contrariamente a quanto da lui sostenuto il consiglio provinciale aveva tre punti all’ordine del giorno. Di scuole, strade e interventi strategici, di cui nella narrazione fantastica di Tesauro alla stampa, neanche l’ombra. Le proposte di variazioni portate in aula, infatti, al netto di quella afferente al suo ufficio staff, altro non erano se non variazioni tecniche in cui bisognava appostare in bilancio somme ricevute dalla Regione e dal Ministero. L’unica variazione politica, dunque, era quella del suo ufficio Staff, contenuta nella variazione al bilancio n.2”. I consiglieri di opposizione ribadiscono che lo staff sarà composto da otto membri e si arriverà a un costo annuo, per il 2026 e il 2027, di 429.060,84 euro. “Emerge chiaramente che chi mistifica la realtà provando a recuperare un minimo di decoro istituzionale e politico, è proprio il presidente Tesauro che, vale la pena sottolinearlo, è proprio l’autore e sottoscrittore della direttiva presidenziale n.1 del 27 maggio, con la quale manifesta la volontà politica di costituire il suo ufficio staff. La sua prima direttiva è stata per esprimere tale volontà, legittima per carità, ma certamente sproporzionata e scandalosa. La giustificazione del normale esercizio della dialettica politica e della fisiologia delle riunioni politiche che ha portato il presidente in persona e ben cinque consiglieri di maggioranza a non entrare in aula né alla prima chiamata, avvenuta peraltro due ore dopo l’orario fissato da convocazione, né alla seconda, due ore dopo, rappresenta infine l'apoteosi dell’assurdo e conferma una preoccupante incapacità di Tesauro nel gestire tempi, luoghi e contenuti della politica e delle istituzioni. L’esercizio e le dinamiche di confronto politico della maggioranza di governo si esercitino legittimamente evitando che coincidano con i tempi e i luoghi della celebrazione del consiglio provinciale dove, il confronto, andrebbe piuttosto articolato, democraticamente, con le altre forze che compongono il consesso collegiale provinciale. Si chiama rispetto delle istituzioni. Tra le tante distorsioni della realtà – continuano i consiglieri di opposizione – delle quali le opposizioni vengono accusate da chi, in realtà ne è il reale protagonista, le magnificenze che il presidente avrebbe fatto in questi due mesi e mezzo di guida della Provincia, elencate con foga alla stampa. Ebbene, per onore di verità ricordiamo al presidente Tesauro che la procedura di stabilizzazione del funzionario esperto in rendicontazione e controllo è stata espletata e conclusa dal commissario straordinario e l’assunzione degli otto funzionari in forza del bando del Ministero della coesione è risalente al luglio 2024, tempi ed epoche in cui al Libero Consorzio di Caltanissetta non c’era né il presidente Tesauro né il suo staff né i posti macchina riservati. La solita e ormai ridondante accusa di populismo, sistematicamente rivolta alle forze di opposizione ogni qualvolta manifestano pubblicamente il proprio dissenso ed esercitano il loro diritto di critica politica, è ormai acclarato essere il clichè comunicativo del sindaco e presidente Tesauro tutte le volte che non ha cosa dire nel merito delle accuse politiche rivoltegli dalle opposizioni. Ormai fa pure tenerezza. A questo punto, il presidente Tesauro, vista la sua fermezza nel difendere il provvedimento di costituzione del suo ufficio di staff lo ripresenti in aula serenamente e lo sottoponga alla discussione e poi al voto. Ci vorrebbe faccia, coraggio ma soprattutto i numeri dell’aula”.