Prove di fronte ampio, al tavolo “alternativo” anche i civici: si corre senza simboli

 
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Greco ha convocato per primi i "civici" e lancia stoccate al fronte critico della sua maggioranza

Gela. C’è l’accelerazione per tentare di strutturare un fronte ampio, che parta dal centrosinistra e tocchi l’area moderata e quella civica. Gli esponenti che si sono riuniti intorno al tavolo alternativo al Pd hanno concluso un primo incontro con i civici che sabato scorso hanno ufficializzato l’adesione di Un’Altra Gela, il movimento dell’ex candidato a sindaco Lucio Greco. Nel tardo pomeriggio, si è tenuto un vertice. Il gruppo dei civici e quello che sta lavorando fuori dal Partito Democratico vogliono giocare a carte scoperte. Il punto di partenza imprescindibile, almeno da quanto emerge, sarebbe di mettersi alle spalle qualsiasi simbolo di partito e correre con liste civiche a sostegno di un programma condiviso. I nomi dei possibili candidati a sindaco verranno valutati solo in una seconda fase, ovvero quando potrà esserci la certezza che l’accordo si faccia. L’ex consigliere comunale dem Giacomo Gulizzi, che sta coordinando il tavolo alternativo (con il compito di sondare gli umori politici degli eventuali alleati), pare tra quelli intenzionati a sostenere una candidatura che metta d’accordo sia l’area di sinistra sia quella moderata. Se i civici dovessero dire sì all’intesa, allora non sarebbe da escludere neanche l’eventualità di un nome che venga espresso proprio dai movimenti che hanno firmato la carta d’intenti, per ora sottoscritta non solo da Greco ma anche dagli esponenti di Una Buona Idea (che hanno in Terenziano Di Stefano il loro riferimento principale), dall’Unione dei Siciliani (il cui portavoce è l’ex assessore Francesco Salinitro) e da GelaPunto (con Giuseppe Licata a sua volta assessore per poche settimane nell’ultima giunta Messinese).

Un fronte al quale continua a guardare la segreteria cittadina del Pd. Il segretario Peppe Di Cristina e i dem a lui più vicini potrebbero a loro volta decidere di sostenere questo tentativo, magari rinunciando ad una lista con il simbolo ufficiale del partito. Un cartello elettorale che, sotto simboli non di partito, potrebbe attrarre anche i “dissidenti” del centrodestra, a cominciare da chi in Forza Italia ha ormai rotto definitivamente i rapporti con la linea del coordinatore provinciale Michele Mancuso.

1 commento

  1. Non sono i simboli a doversi vergognare,ma gli uomini che li hanno rappresentati!È inutile che vi nascondete,il vostro camuffamento è talmente evidente che i cittadini gelesi si stanno facendo quattro risate,anche se in essi c’è tanta amarezza e rabbia,che voi saltimbanchi avete provocato con le vostre politiche clientelari, dedite ad assicuravi un potere di spartizioni!

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