Gela. In queste ultime settimane, l’area antistante palazzo di giustizia è diventata teatro di proteste. Sia l’imprenditore Emilio Missuto, in sciopero della fame per rivendicare crediti mai ottenuti, sia l’operatore guardiafuochi Salvatore Comandatore, licenziato dalla società “Archimede”, hanno avviato veri e propri sit-in nell’area del parcheggio. Dalla procura, con il procuratore Lucia Musti, fanno però sapere che seppur legittima ogni iniziativa per esercitare il diritto costituzionale “di manifestare le proprie opinioni nonché di criticare l’operato della magistratura”, non possono essere occupati stabilmente gli spazi di parcheggio. Vengono richiamate ragioni di sicurezza, ordine pubblico, igiene e decoro, “nonché ragioni di opportunità”.
“Ogni forma di critica o rivendicazione di diritti – fa sapere il procuratore – deve essere fatta valere con le modalità e nelle sedi opportune, previa interlocuzione con le autorità di pubblica sicurezza”. Si aggiunge che “la procura esamina con solerzia ed attenzione ogni istanza che venga rivolta alla sua attenzione e che sia di sua competenza”.