Protesta per l’acqua della diga Disueri: “Abbiamo bloccato il primo sversamento”

 
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Gela.
Impedire che l’acqua contenuta nel bacino artificiale di Disueri venga sversata in mare? Mentre la politica cerca di raggiungere un risultato tra gli scranni dell’Assemblea regionale siciliana, gli agricoltori locali denunciano le prime manovre per svuotare la diga. Già questa mattina, nella zona di Grotticelle, diversi quantitativi sono stati sversati. I proprietari terrieri, però, hanno subito avviato una protesta che ha bloccato lo svuotamento.

“Ci siamo accorti di quello che stava succedendo – dice l’agricoltore Liborio Scudera – e siamo subito intervenuti. Ufficialmente, ci comunicano che si è trattato solo di una manovra tecnica”.
I proprietari terrieri della piana temono che l’acqua possa essere perduta prima ancora di trovare una soluzione. “La diga Disueri necessita d’interventi strutturali e, per questa ragione, deve essere svuotata – spiega ancora Scudera – da oltre un anno e mezzo, è inutilizzabile il bacino di Cimia per problemi agli impianti e alle condutture. Senza dighe, l’agricoltura locale rischia di morire. Non si può utilizzare l’acqua dei pozzi perché ha una qualità molto bassa. Inoltre, i pozzi non sono collocati su tutta l’area della piana”.
I deputati regionali Giuseppe Arancio e Giuseppe Federico, oltre al consigliere comunale Piero Lo Nigro, hanno avviato un’iniziativa istituzionale per cercare di trasferire l’acqua da sversare del bacino Disueri direttamente agli agricoltori e alle imprese del settore. 

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