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Protesta No Muos in Prefettura: "Stop alla repressione contro il movimento"

Caltanissetta. Un corteo ha attraversato il centro cittadino di Caltanissetta per arrivare proprio davanti gli uffici della prefettura. Gli esponenti del movimento No Muos, insieme a quelli di diverse...

A cura di Rosario Cauchi
22 febbraio 2014 11:11
Protesta No Muos in Prefettura: "Stop alla repressione contro il movimento" -
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Caltanissetta.
Un corteo ha attraversato il centro cittadino di Caltanissetta per arrivare proprio davanti gli uffici della prefettura. Gli esponenti del movimento No Muos, insieme a quelli di diverse realtà sociali siciliane, stanno manifestando tutto il loro dissenso davanti a quello che ritengono un accanimento istituzionale nei loro confronti: nel corso degli ultimi mesi, infatti, sono stati diversi i militanti

denunciati, compresi alcuni esponenti del comitato gelese, uno dei quali sottoposto a perquisizione domiciliare.
Ingente il dispiegamento di forze di polizia a controllo del corteo composto da circa trecento partecipanti. In questo modo, i No Muos hanno voluto rispondere all’appello nazionale lanciato dagli aderenti al movimento No Tav che, in Piemonte, contestano i progetti legati all’alta velocità ferroviaria facendo leva sull’impatto ambientale che produrrebbero.
“Respingiamo pubblicamente – scrivono in un comunicato pubblico gli attivisti No Muos – tutte le denunce e i provvedimenti repressivi volti a scoraggiare il nostro legittimo lottare dal basso contro ogni infausta opera e contro la militarizzazione di un’Europa in cui la Sicilia dovrebbe essere invece d’interesse strategico solo ed esclusivamente per progetti di dialogo e accoglienza anziché essere l’avamposto militare di criminali guerre imperialiste e di vergognosi lager razziali che faranno solo crescere la tensione nel Mediterraneo, militarizzando le nostre libertà, sprecando risorse pubbliche per seminare malattie, guerre e povertà”.
Non è da escludere, adesso, che una delegazione di manifestanti possa incontrare il prefetto Carmine Valente.

Foto: Fabio D’Alessandro

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