Promesse tradite e occasioni mancate :il caso di via di Bartolo

Doveva essere una sorta di “museo” aperto alla città a ridosso del centro storico, ma dal 2019 l’area è diventata quasi una mini discarica urbana.

14 maggio 2025 09:30
 Promesse tradite e occasioni mancate :il caso di via di Bartolo -
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Gela. In via di Bartolo, nel cuore di una delle città più ricche di storia della sicilia, si consuma l’ennesimo capitolo di quella che ormai molti residenti chiamano “l’incompiuta eterna”. Un progetto annunciato con grande enfasi e carico di promesse da Open Fiber e dall'amministrazione, si è trasformato in un’opera lasciata a metà, segnata da ritardi cronici, incuria e una totale assenza di visione da parte delle autorità locali.
Oggi via di Bartolo è lo specchio di un fallimento:Doveva essere una sorta di “museo” aperto alla città a ridosso del centro storico, ma dal 2019 l’area è diventata quasi una mini discarica urbana. A ciò si aggiunge il degrado più evidente: la presenza di topi che infestano la zona, complice l’abbandono delle aree interessate dai lavori. «Ci hanno presi in giro», racconta con amarezza una residente. «Hanno fatto le foto per i giornali, si sono vantati dei risultati, ma a distanza di mesi non si vede nulla di concreto. La strada è diventata impraticabile, e nessuno viene a ripulire». Le lamentele dei cittadini non riguardano solo il disservizio, ma anche l’indifferenza: le richieste di intervento cadono nel vuoto, e quando arriva qualcuno, spesso non si tratta di personale qualificato.
Nel quartiere, le segnalazioni sull’aumento della presenza di roditori si moltiplicano. I residenti raccontano di aver visto i topi entrare nei cortili, muoversi liberamente lungo le strade e perfino introdursi nei vani scala. A nulla sono servite le denunce o le richieste di disinfestazione: le squadre incaricate della pulizia non si vedono, o si presentano senza mezzi adeguati. In un contesto simile, la fiducia verso le istituzioni vacilla.
Ciò che rende ancora più grave questa situazione è il paradosso storico e culturale che la circonda. Gela, città dalla storia millenaria, culla della civiltà greca in Sicilia, è uno dei luoghi con il patrimonio archeologico più vasto e, allo stesso tempo, più trascurato. In un contesto normale, via di Bartolo – così come tante altre zone della città – sarebbe un punto di partenza per un circuito turistico, un’area riqualificata e valorizzata per i visitatori e per i residenti.
Invece, la città continua a sprecare le sue immense potenzialità. I tesori che emergono dal sottosuolo – statue, mosaici, reperti che altrove avrebbero fatto la fortuna di un intero comune – vengono spesso ignorati, o gestiti con superficialità. Non esistono percorsi strutturati per valorizzarli, né investimenti adeguati in accoglienza turistica, segnaletica o promozione culturale.

L’episodio di via di Bartolo è emblematico: una città che avrebbe potuto rinascere grazie alla combinazione di innovazione tecnologica e valorizzazione storica, e che invece si ritrova in un limbo di incuria, promesse non mantenute e degrado urbano. I cittadini non chiedono miracoli, ma serietà, rispetto delle scadenze e una gestione amministrativa che non lasci spazio all’improvvisazione.


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