Gela. Cancelli bloccati, stamani, al petrolchimico di Gela, per uno sciopero di solidarietà inscenato dai lavoratori dell’indotto in favore di tre ex dipendenti dell’impresa edile Cedis, rimasti disoccupati (dopo la crisi aziendale) malgrado un vertice sindacale in prefettura per ottenere il trasferimento
di questi operai presso altre ditte appaltatrici, come è già avvenuto per i loro 39 colleghi. Sarebbe la direzione della Raffineria di Gela a non autorizzare il rientro dei tre operai, nell’ambito del programma di riduzione dell’indotto.
La protesta spontanea è scattata quando, all’arrivo in fabbrica, le maestranze delle imprese appaltatrici hanno trovato i tre disoccupati incatenati ai tornelli dell’ingresso «A» dello stabilimento. I sindacati provinciali degli edili di Cgil, Cisl e Uil, preoccupati per i tagli occupazionali e le numerose vertenze aperte da tempo che non trovano soluzione, hanno chiesto un incontro in prefettura, a Caltanissetta, con la direzione della Raffineria, paventando possibili problemi di ordine pubblico.