Gela. Probabilmente, si è trattato di un errore di comunicazione. Dopo diverse ore dal primo annuncio, anche Eni spiega che la progettazione per una nuova terapia intensiva, finanziata dal gruppo, riguarda il “Vittorio Emanuele” e non il “Sant’Elia” di Caltanissetta, come invece era indicato nell’inziale nota fornita dalla multinazionale. “Eni, in accordo con l’Azienda sanitaria provinciale, ha definito il piano ingegneristico per la realizzazione di un’unità di terapia intensiva all’ospedale “Vittorio Emanuele”, a beneficio anche della complessiva pianificazione dell’Asp che copre la comunità della provincia – si legge in una nuova comunicazione – è inoltre in corso sempre a Gela l’approvvigionamento di una sterilizzatrice ospedaliera, mentre sono già state consegnate 7500 mascherine FFP2 e 30mila mascherine chirurgiche per tutto il territorio gelese”. Ieri, nel corso di un confronto tra sindacati, Asp e prefetto, era stata indicata la fornitura di circa 42 mila mascherine. Nelle scorse ore, l’azienda del cane a sei zampe ha annunciato interventi complessivi per 35 milioni di euro, a supporto di tutte le strutture sanitarie dei territori nei quali l’azienda è presente.
L’annuncio di un massiccio intervento per il nosocomio di Caltanissetta, in poche ore, ha suscitato diverse polemiche, dato che in città anche l’amministrazione comunale da settimane ha avviato interlocuzioni con i manager della multinazionale, con l’obiettivo di avere un supporto per fronteggiare l’emergenza.