Gela. Sono state inviate le note che l’amministrazione comunale e il gruppo di lavoro, incaricato del progetto per la riqualificazione di Montelungo, hanno indirizzato agli uffici del settore territorio e ambiente della Regione. I tecnici palermitani, la scorsa settimana, hanno bocciato il progetto e la relativa richiesta di finanziamento, che si aggirava intorno ai cinque milioni di euro. Nelle motivazioni, si fa riferimento all’”incompletezza della documentazione obbligatoria” e ancora alla “non coerenza” di parti del progetto con le finalità dell’azione proposta. Inoltre, dal municipio non sarebbero mai giunti riscontri alle richieste di integrazione della documentazione inoltrate dai funzionari del dipartimento. Tutte ragioni che il dirigente Antonino Collura, l’assessore Terenziano Di Stefano e i progettisti contestano, sostenendo tra le altre cose che la nota di integrazione non sarebbe mai arrivata a Palazzo di Città. Nella documentazione inoltrata a Palermo si richiede di riaprire l’intera istruttoria, ammettendo il progetto, che per Palazzo di Città avrebbe tutte le caratteristiche per rispondere ai criteri del bando. “Attendiamo un riscontro – dice l’assessore Di Stefano – in ogni caso non ci fermiamo e non escludiamo, se ce ne saranno le condizioni, di fare ricorso al Tar”.
Il progetto non verrà riposto nei cassetti, perché per inizio aprile lo stesso Di Stefano ha già convocato un primo tavolo tecnico di confronto, con l’obiettivo di studiare le condizioni poste da un nuovo bando ministeriale, che stanzia fondi per la “rigenerazione urbana”. “I progetti vanno presentati entro il prossimo giugno – conclude – e valuteremo se inserire Montelungo. Si possono ottenere fino a 10 milioni di euro. Il progetto si farà, perché siamo convinti di aver lavorato al meglio, con tecnici molto competenti”. Perdere i fondi significherebbe, probabilmente, dover rallentare nel processo di riqualificazione di un’area, quella di Montelungo, ancora oggi in condizioni fin troppo degradate.