Gela. Al culmine di settimane, ancora una volta piuttosto agitate, hanno però fatto il punto della situazione, a partire dai progetti. Ieri, il sindaco Lucio Greco e il suo vice Terenziano Di Stefano hanno tracciato una sorta di bilancio provvisorio di quanto fatto fino ad ora, sul fronte dei finanziamenti e dei progetti, ma anche su ciò che andrà finalizzato, in tempi assai brevi. E’ stata l’occasione per stemperare il clima, nei rapporti con il dirigente Antonino Collura, a sua volta presente all’incontro e che proprio ieri ha deciso di ritirare le dimissioni che aveva presentato. Le incomprensioni sorte, anche con l’avvocato Greco, sembrano messe da parte. Il presupposto programmatico, posto sul tavolo da Di Stefano, è ben chiaro: anche per i programmi di finanziamento in divenire bisognerà attuare il “modello Agenda Urbana”. Per l’assessore è un passaggio irrinunciabile. Probabilmente, forse con qualche aggiunta vista la mole di lavoro, sarà proprio il gruppo tecnico attualmente impegnato in “Agenda Urbana”, a seguire e monitorare tutte le fasi anche di altri programmi, compreso “Qualità dell’abitare”. Al sindaco, Di Stefano ha fornito dati e cronoprogrammi, già stilati anche per ulteriori progetti. Il tentativo, già più che avviato, è di sfruttare non solo i fondi del Pnrr ma anche quelli messi a disposizione da altre “sorgenti”, soprattutto ministeriali. Il gruppo di lavoro di “Agenda Urbana” ha attivato la fase delle gare per l’affidamento. Sono già partiti gli iter per il centro antiviolenza di via Madonna del Rosario, per quello destinato agli anziani di via Siragusa e per la pista ciclabile sul lungomare. L’assessorato sviluppo economico vuole intercettare altri cinque milioni di euro per le manutenzioni dei quartieri Carrubbazza, San Giacomo e Baracche, e per il rifacimento dei parapetti, sempre sul lungomare Federico II di Svevia. In questo caso, i fondi arriverebbero da una disposizione della legge di bilancio nazionale. Una seconda “finestra” del programma “Rigenerazione urbana” (che ha già assicurato cinque milioni per la riqualificazione di Montelungo) è stata invece individuata per arrivare ai fondi a copertura del progetto del secondo tratto del lungomare. Pare che ci sia poca fiducia di recuperali dalla programmazione complementare della Regione. Poi, si punta ad un nuovo asilo nido, con fondi del Ministero dell’istruzione. Sono queste le priorità programmatiche che Di Stefano ha passato in rassegna, insieme al sindaco, che pare assai convinto.
Anche questa sera, l’assessore aveva in programma un ulteriore incontro del tavolo tecnico, avviato per seguire, passo dopo passo, tutte le fasi preliminari dei progetti finanziati da “Qualità dell’abitare”. Si tratta di fondi per trenta milioni di euro, complessivi. Di Stefano e i tecnici del settore prevedono di suddividere il percorso, attraverso sotto-progetti, da coordinare e completare in tempi brevi. Il programma “Qualità dell’abitare”, finanziato dal Ministero delle infrastrutture, ha consentito all’amministrazione comunale di avere fondi per progetti di riqualificazione urbana, che toccano diverse aree della città, da Giardinelli e fino alla zona a ridosso del municipio. I tempi, però, sono stretti. Un anno, per completare la progettazione e definire l’affidamento dei lavori. Non è da escludere che il confronto, a breve, possa essere esteso all’intera maggioranza. I fondi garantiti dal Pnrr potrebbero essere utili, già da subito, per coprire i costi della progettazione, che sarà esterna, vista l’assenza di uffici comunali che possano essere dedicati solo a questo versante. La strada che porta ad Invitalia, per centralizzare tutte le fasi, è vista con forte diffidenza e probabilmente si opterà per una soluzione che metta insieme il “modello Agenda Urbana” (con un gruppo di lavoro già rodato) e professionisti per la progettazione. Non solo per Di Stefano, ma anche per i civici è cruciale concentrare tutti gli sforzi amministrativi sui progetti e sui finanziamenti. Del resto, è sempre stata una delle precondizioni, anche politiche, del supporto civico al sindaco.