Gela. La preoccupazione c’è “soprattutto per i tempi”. Ieri, la commissione sviluppo economico ha avuto un nuovo confronto con l’assessore Francesca Caruso, che sta coordinando tutte le procedure delle linee di finanziamento. Il presidente Rosario Faraci fa una prima disamina, con tinte tutt’altro che tranquillizzanti. Sembrano non esserci troppe possibilità per i due progetti che lo scorso anno l’amministrazione comunale riuscì a far inserire nelle graduatorie utili della linea Pnrr per le strutture sportive. I due cluster, sulla carta, dovrebbero permettere la rifunzionalizzazione dello stadio “Presti” e la realizzazione di un impianto polivalente a Macchitella. I termini, però, sono praticamente scaduti e la situazione finanziaria dell’ente comunale non favorisce troppe alternative. Per la rifunzionalizzazione dello stadio servirebbero fondi a garanzia del cofinanziamento comunale, su un totale di circa un milione e mezzo di euro. I tempi tecnici non ci sarebbero. “I due cluster sono collegati tra loro e se non si riesce a completare l’iter di uno anche l’altro viene meno”, precisa Faraci. “In queste procedure, come è inevitabile vista la situazione, emerge una capacità di spesa dell’ente che è pari a zero – continua il presidente della commissione – ci è stato riferito che le variazioni di bilancio, fondamentali, sono pronte”. La commissione, fin dall’inizio, ha seguito tutti i passi mossi per i programmi di finanziamento ma la crisi di bilancio era una variabile che nessuno si sarebbe aspettato, soprattutto con questa portata. Faraci intende avere un confronto da subito con il dirigente Antonino Collura e fa capire di preferire riscontri che siano periodici e non solo saltuari. Se per i due cluster del Pnrr le possibilità sembrano ridotte ai minimi, i prossimi mesi saranno invece quasi cruciali per altri programmi a partire da “Qualità dell’abitare”. “In questo caso, una prima scadenza ricade ad inizio agosto – dice ancora l’esponente civico – mentre l’altra è più avanti nel tempo. Dobbiamo però avere un monitoraggio complessivo”.
“Purtroppo, anche a livello nazionale – aggiunge – troppo spesso prevale la logica dei decreti “sblocca Italia” o dell’attesa per le proroghe. Non possiamo perdere terreno prezioso”. Più in generale, il gruppo di “Una Buona Idea”, del quale Faraci è uno dei fondatori, conferma di voler puntare sulle linee di finanziamento, molte delle quali avviate dall’ex assessore Terenziano Di Stefano (a sua volta dello stesso movimento). Nessuno, allo stato, può permettersi di far saltare il banco.