Gela. Il programma di finanziamento “Agenda Urbana”, nel corso del suo sviluppo condusse il gruppo di lavoro costituito a Palazzo di Città verso il raggiungimento dell’obiettivo dei decreti regionali per gli stanziamenti destinati ai progetti da realizzare. La fase conclusiva però non ha dato l’esito atteso e la scorsa settimana la riprova l’ha fornita proprio la Regione. Sono stati definanziati, come abbiamo riportato, interventi per l’efficientamento energetico delle scuole e per l’ottimizzazione dei sistemi di illuminazione pubblica nell’area nord della città, per un totale di circa cinque milioni di euro. I tempi per assumere l’obbligazione giuridicamente vincolante non sono stati rispettati dagli uffici comunali. I settori, a Palazzo di Città, sono decisamente in emergenza, a causa di una soglia di personale assai ridotta. Il dissesto e il periodo che lo ha preceduto sono state altre incognite. I progetti tagliati dalla Regione potrebbero però essere ricollocati. La prospettiva è quella della nuova programmazione 2021-2027. L’ente comunale, insieme a Butera e Niscemi, ha deciso di affrontare questo percorso attraverso l’Unione dei Comuni e l’Autorità urbana funzionale. “Dispiace che il lavoro fatto con “Agenda Urbana” non abbia trovato concretizzazione – dice il sindaco Di Stefano che da assessore della giunta Greco coordinò quell’iter – fu svolta un’attività istruttoria e tecnica assai completa. Poi, qualcosa non è andata per il verso giusto. Penso sia stato dovuto alla tenebra del dissesto. In ogni caso, riproporremo questi progetti nella nuova programmazione 2021-2027. Sono tutti esecutivi e abbiamo i margini necessari. Ritengo che una soluzione analoga possa essere praticata pure per progetti che non hanno trovato realizzazione con “Patto per il sud”, a partire da Una via tre piazze”. In questo periodo, gli uffici comunali sono impegnati a chiudere, tra non poche difficoltà, le procedure dei progetti, già assegnati in appalto, del sistema “Qualità abitare”. Altro passaggio che per l’amministrazione Di Stefano è essenziale, attraverso l’attività coordinata dall’assessore ai lavori pubblici Luigi Di Dio. L’Unione dei Comuni, invece, che sicuramente non è partita con il vento in poppa, pure a causa delle troppe manchevolezze organizzative della Regione, vira lungo la rotta di un’adeguata organizzazione interna. Il consiglio dell’Unione si è costituito da tempo ma serve l’accelerata, anzitutto per ottenere fondi regionali.
Un primo decreto dovrebbe assicurare circa trecentomila euro, da destinare alla struttura interna. La scorsa settimana, i sindaci di Gela, Butera e Niscemi, hanno avuto interlocuzioni. Una nota inoltrata dagli uffici regionali ha posto l’esigenza di fornire dati precisi, compreso quello sull’attuale presidente dell’Unione, il sindaco Di Stefano. I fondi regionali sono imprescindibili per dare risorse ad una struttura, quasi del tutto vuota. Si attendono gli avvisi per il personale da destinare alle attività sui progetti. Arriveranno in prevalenza dal percorso “Capacità per la coesione”, anche se non è da escludere che i fondi regionali possano essere impiegati per ulteriori risorse da impiegare nella complessa attività.