Gela. E’ partito il confronto tra i manager di Enimed e le segreterie sindacali dei chimici di Filctem, Femca e Uiltec. Dopo le ripetute richieste di incontro e davanti ad una drastica diminuzione della produzione nel sito locale, le segreterie e la rsu sono tornate a chiedere chiarezza. Questa mattina, faccia a faccia sindacati-manager. Anzitutto, i segretari Gaetano Catania, Francesco Emiliani e Maurizio Castania hanno subito premuto sul pulsante della produzione. Il calo è netto, e non riguarda solo il sito locale, ma proprio per questo motivo le organizzazioni sindacali spingono affinché Enimed investa sugli interventi e sulla manutenzione dei pozzi. L’obiettivo sarebbe un ritorno ai livelli di tre anni fa, di modo da assestare la produzione. Inutile nascondere che i dipendenti del gruppo temono per il prossimo futuro del sito locale, che si lega a stretto giro con gli investimenti indicati nel protocollo di intesa di quattro anni fa. I manager della multinazionale, almeno nelle intenzioni, hanno concentrato la fetta più grossa degli investimenti proprio nel settore dell’upstream.
Dopo quattro anni, però, lavoratori e sindacati vogliono vedere i primi risultati. Così, nel corso del confronto, hanno chiesto che i manager aziendali stilino un dettagliato cronoprogramma. “Devono mettere nero su bianco delle date – dicono i tre segretari – a cominciare da quella di partenza dei lavori della base a terra, prevista nel progetto Argo-Cassiopea. In caso contrario, faremo le nostre valutazioni”. Il confronto dovrebbe continuare, con una nuova riunione (a prosecuzione) che si dovrebbe tenere a fine mese. “Se i manager di Enimed presenteranno quanto da noi richiesto – concludono Catania, Emiliani e Castania – saremo ben contenti di collaborare, altrimenti non escludiamo altre soluzioni”. Per ora, nessuna tregua in Enimed, in attesa degli investimenti promessi.