Gela. Passa anche il rendiconto 2019. Poco meno di un’ora di dibattito è stata necessaria per varare l’altro atto finanziario che attendeva la maggioranza. Così come capitato già per il bilancio di previsione e per gli atti propedeutici, anche questa mattina solo i pro-Greco hanno votato a favore del documento. L’opposizione, in blocco, ha abbandonato i lavori dell’aula “virtuale”. Alla fine, quattordici sì hanno permesso di approvare l’atto. Solo i consiglieri comunali dem Gaetano Orlando e Alessandra Ascia si sono astenuti, senza seguire però il resto dell’opposizione, che ha invece rotto del tutto con il sindaco e con il presidente dell’assise civica Salvatore Sammito. Al voto non hanno partecipato due esponenti di maggioranza, Rosario Trainito e il forzista Carlo Romano. Entrambi, nelle ultime settimane, sono stati al centro di un duro botta e risposta con l’amministrazione comunale sul piano della gestione dell’emergenza pandemica, anche se ieri la commissione sanità, della quale fanno parte, è stata invitata al confronto con Asp e prefettura. Qualche delucidazione sui numeri del rendiconto, che tocca soprattutto la fase precedente all’insediamento dell’amministrazione Greco, l’ha chiesta Rosario Faraci di “Una Buona Idea”. L’assessore Danilo Giordano e l’esperto del sindaco Alberto Depetro, per anni dirigente del settore finanziario, hanno parlato di “equilibrio di bilancio”. “Siamo tra i pochi Comuni in Sicilia ad avere un saldo di cassa positivo”, ha aggiunto Depetro. L’amministrazione comunale, è stato confermato, vuole dare priorità alla copertura dei debiti fuori bilancio, che pesano molto sui conti del municipio. Il disavanzo da circa 10 milioni di euro, secondo quanto spiegato da Depetro, dipende da una diversa valutazione normativa del fondo crediti di dubbia esigibilità e “sarà spalmato in quindici anni”.
Il dirigente uscente e l’assessore Giordano hanno nuovamente battuto sulla necessità di ristrutturare del tutto il meccanismo di riscossione. A causa di sistemi che ad oggi hanno solo contribuito a far stralciare somme per 12 milioni di euro (per periodi fino al 2010), di fatto bloccate, bisognerà cambiare rotta, anche attraverso le ingiunzioni.