Pro-Greco in trincea, Trainito: “Manca comunicazione e ingresso Udc è stato tradimento”

 
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Il consigliere comunale Rosario Trainito

Gela. La crisi del progetto “civico” del sindaco Lucio Greco, già da diverso tempo trova un più che valido riscontro politico addirittura nel suo gruppo di riferimento, quello che l’avrebbe dovuto blindare nei momenti più critici. “Un’Altra Gela”, a poco più di un anno dalla vittoria alle amministrative, sembra ormai solo un semplice simbolo, usato all’occorrenza. Lo spirito politico, invece, si è smarrito. Il consigliere Pierpaolo Grisanti, tra i più votati di quella lista, ha già lasciato il gruppo e ora fa parte di un fronte “critico”, che conta sul movimento che ha fondato, insieme a Vincenzo Casciana e Diego Iaglietti. A breve, Greco potrebbe vedersi costretto a rinunciare al consigliere Romina Morselli, in bilico dopo il ricorso al Tar presentato da Sara Cavallo e anche il capogruppo Giuseppe Morselli sembra aver assunto toni più cauti. Il presidente dell’assise civica Salvatore Sammito (il più suffragato in assoluto nella lista di Greco), si trova a portare avanti un’assise civica, molto scettica sulle decisioni dell’amministrazione e la frangia più “agitata” siede tra i banchi della coalizione pro-Greco. A chiudere il cerchio, c’è il presidente della commissione sanità e ambiente Rosario Trainito. Alla sua prima esperienza in consiglio, non ha mai lesinato posizioni divergenti rispetto alle mosse della giunta. Venerdì sera, nel corso del programma televisivo “Agorà”, è ritornato a rincarare la dose. “Manca comunicazione e non c’è una vera progettualità politica”, ha spiegato. Tutte lacune più volte lamentate da Trainito e da altri esponenti della variegata maggioranza del primo cittadino. “Non è una questione che riguarda solo il sindaco – ha proseguito – ma spesso abbiamo difficoltà ad approcciarci politicamente anche con gli assessori, che non sono sempre così disponibili”.

Buchi politici che secondo Trainito sono la punta di un malcontento che muove da lontano. “L’ingresso dell’Udc in giunta – ha ribadito – è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Non ho nulla di personale verso il consigliere Salvatore Incardona e gli altri esponenti. Politicamente, però, la decisione del sindaco, per me è stata un tradimento. Mi sono sentito tradito dall’ingresso in giunta di un partito, che solo qualche settimana prima attaccava pesantemente l’assessore Ivan Liardi, accusandolo di aver perso i 33 milioni di euro del “Patto per il Sud”. Dopo l’ingresso in giunta, invece, Liardi è diventato il miglior assessore di sempre e i soldi sarebbero stati rispuntati”. Fughe in avanti del primo cittadino che non sono piaciute neanche nella vicenda Ghelas. “L’amministratore l’ha scelto senza consultarci”, ha spiegato ancora Trainito. “Dopo un anno – ha aggiunto – posso dire che quest’amministrazione non è andata incontro ad un upgrade, anzi siamo pericolosamente vicini allo strapiombo. Provo rabbia quando chi fa parte del mio stesso gruppo politico frappone ostacoli al raggiungimento di obiettivi per i quali la città ci ha votati. Io e la commissione che presiedo, lavoriamo con costanza e non voglio essere indicato come componente di un’amministrazione vista all’esterno come fallimentare”. Dopo le critiche, decisamente poco velate, del capogruppo di “Libera-mente” Vincenzo Casciana, la dipartita del Pd e le polemiche sul definanziamento regionale dei fondi, anche il gruppo di riferimento del sindaco è a rischio implosione e il consigliere Trainito sembra mettere politicamente in guardia l’avvocato.

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