“Primi cento giorni? Serve netta inversione di rotta”, Pellegrino: “All’opposizione, basta scorciatoie”

 
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Il consigliere Gabriele Pellegrino

Gela. L’opposizione in consiglio comunale si trova davanti ai numeri piuttosto solidi della maggioranza e a breve farà spazio al nuovo innesto, l’architetto Oliveri. La professionista infatti subentrerà al dimissionario Angelo Caci, risultato il più suffragato in assoluto alle amministrative. Cinque anni fa, quel primato lo ebbe Gabriele Pellegrino. L’imprenditore, sotto le insegne di “Avanti Gela”, è riuscito a bissare la sua presenza al civico consesso e si è ritagliato uno spazio importante nel fronte che non si riconosce in Di Stefano. I canonici primi cento giorni di amministrazione si avvicinano e Pellegrino non intende essere tranchant. E’ passato troppo poco tempo per un giudizio definitivo sulle mosse del sindaco e degli assessori e si sono susseguite diverse emergenze. “Attenzione, però – spiega Pellegrino – questo non significa che non siano stati presi impegni con gli elettori. Chiunque avesse vinto, si sarebbe trovato davanti ad una situazione molto difficile. Ci sono problemi atavici che si trascinano da anni e non si risolvono nell’arco di poche settimane. Però, un segnale bisogna darlo alla città. Serve una netta inversione di rotta. L’opposizione lavora per dare un impulso, per mettere a disposizione idee. Non siamo contro a prescindere. Non è mai stato mio costume”. Pellegrino fa un richiamo a quelle che ritiene priorità. “Non dobbiamo perdere l’occasione del Piano territoriale regionale – aggiunge – è uno strumento che stiamo valutando anche in commissione urbanistica. Vogliamo dare un contributo. Ci sono poi i problemi di sempre, i disservizi idrici, l’edilizia cimiteriale, i progetti che devono partire, la riqualificazione di tante zone della città, la necessità di creare parchi gioco per i bambini. Tutti sappiamo che i cittadini non hanno più pazienza. Hanno patito troppo e vogliono risposte vere”. Il consigliere nota comunque che certe “consuetudini” andrebbero disinnescate. “Da venti giorni si parla di un rimpasto in giunta – dice ancora – ma a chi interessa? A me, assolutamente no. La città non guarda a questi scenari. Ghelas? La guida deve essere affidata a chi ha competenze. Non si può decidere il futuro di una società come questa attraverso interventi o polemiche sui media. Deve essere il sindaco a confrontarsi con l’amministratore”. Il consigliere di “Avanti Gela”, che insieme al suo gruppo non ha ancora ufficializzato alcuna adesione ai partiti, rivendica però le proprie scelte e l’appartenenza.

“Sono e rimango all’opposizione – precisa – questo non significa essere contro la giunta. Sono di centrodestra e non ho alcuna intenzione di smentire l’esito elettorale. La città ha premiato Di Stefano e i suoi alleati. E’ giusto che governino. Io e il centrodestra siamo stati votati per stare all’opposizione. Non mi interessano le scorciatoie. Non le ho mai utilizzate. Se mi dovessi collocare in un partito che decidesse poi di appoggiare la maggioranza, io rimarrei comuque all’opposizione. Bisogna dare vero spazio alla coerenza”. Il risvolto finale che emerge dalle parole del consigliere pare una missiva piuttosto ben indirizzata in un periodo nel quale sempre più spesso esponenti di centrodestra vengono affiancati alla giunta, in un’eventuale fase 2.

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