Prima si confessava e poi rubava gli oggetti sacri, arrestato 32enne gelese

 
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Gela. È ritenuto responsabile di una serie di furti compiuti all’interno di alcune chiese della città. Con l’accusa di furto aggravato è finito in manette il 32enne gelese Domenico Davide Gammino.

Il giovane è stato arrestato questa mattina dai carabinieri di Gela nell’ambito dell’operazione denominata appunto “Infidelis” e in esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Gela su richiesta della locale Procura. Insieme a lui è stato identificato ed indagato anche un minorenne. I furti risalgono alla primavera scorsa e sono stati perpetrati rispettivamente nella Chiesa dei Cappuccini, dove Gammino ed il complice hanno sottratto, una pisside ed una teca in argento, entrambe asportate dal tabernacolo. Nella chiesa Regina Pacis, invece, i due avrebbero asportato dall’altare già arredato per la messa un calice, una coppa ed una pisside. Infine, presso la Chiesa San Antonio Da Padova di Gela, avrebbero rubato un porta ostia in argento chiuso nel tabernacolo.

I carabinieri sono riusciti a risalire ai due soggetti attraverso le testimonianze di decine di persone e l’analisi di sistemi di videosorveglianza che hanno evidenziato il modus operandi, pressoché identico per tutti i furti. Gammino, infatti, da solo o in compagnia del minore, effettuava nei giorni precedenti i furti numerosi sopralluoghi presso le chiese individuate quale obiettivo, arrivando a frequentare assiduamente la parrocchia dove talvolta chiedeva ai sacerdoti di volersi confessare, evidentemente al fine di conoscerne bene i luoghi, gli orari di afflusso dei fedeli, annotare le possibili vie di fuga, appurare se fossero controllate e per fissare soprattutto dove si trovassero gli oggetti di valore. Dopo i furti, spariva letteralmente dalla parrocchia. L’uomo, così, è stato raggiunto ed arrestato presso la propria abitazione dove è stato collocato agli arresti domiciliari.

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