"Prima la città, alleati siano compatti sul progetto", Licata: "Su atti aperti all'opposizione"
I civici seguono una linea piuttosto condivisa al loro interno
Gela. In settimana, il gruppo locale di "Una Buona Idea", vera costola politica del sindaco Di Stefano, si riunirà per valutare ulteriormente le prossime tappe e quello che ha determinato il voto delle provinciali. Più in generale, i civici seguono una linea piuttosto condivisa al loro interno. "C'è da concentrarsi, tutti, sugli atti per la città - dice il segretario Rino Licata - fa bene il sindaco a stoppare qualsiasi ipotesi di revisione in giunta. Dobbiamo dare alla città il bilancio stabilmente riequilibrato e uscire prima possibile dal dissesto, anticipando anche città più grandi che hanno ricevuto diversi supporti normativi ed economici". Per Licata, il verdetto delle provinciali, con Di Stefano battuto dai due esponenti di centrodestra, Tesauro e Conti, non è affatto un fardello sfavorevole. "Erano elezioni politiche aperte a 314 elettori, tra sindaci e consiglieri comunali - sottolinea - i numeri di partenza li abbiamo rispettati. Avevamo una soglia non superiore a cento, fra sindaci e consiglieri. Quei consensi il sindaco Di Stefano li ha ottenuti. Certo, si poteva fare qualcosa in più nel Vallone e a Gela, dove però l'opposizione ha fatto scelte di partito e non territoriali". Gli esponenti di "Una Buona Idea" si sono chiusi a riccio intorno al sindaco Di Stefano, confermando che la sua candidatura è stata un passo "a favore degli alleati". Ora, però, non dovrà innescarsi la corsa all'azzeramento della giunta o verso l'ipotesi di nuovi innesti. "Un ragionamento sarà fatto ma dopo aver concluso con le priorità finanziarie e non solo - precisa Licata - è una fase fin troppo importante per la tenuta dell'ente comunale. Non dimentichiamo i tanti cantieri avviati e i progetti che si concretizzeranno, nonostante le difficoltà poste dal dissesto". Su un piano strategico, Licata si rivolge anche alle opposizioni. "Sugli atti essenziali e sui temi lavoriamo insieme, ognuno partendo dalla propria posizione politica e senza rinnegarla - dice inoltre - solo così possiamo dare lo slancio vero. Noi siamo civici e non abbiamo mai rinunciato a dialogare con tutti, purché gli effetti positivi vadano alla città. Se ci sono atti che si possono condividere con tutte le forze politiche, facciamolo e andiamo avanti. Le differenze politiche, chiaramente, è giusto che rimangano. Io non ho problemi a sedermi con i segretari dei partiti di opposizione per le scelte che toccano tutta la città e per gli atti fondamentali". Sono tanti gli equilibri da preservare e il segretario civico sembra esserne conscio. "Con gli alleati, dopo l'approvazione degli atti prioritari - continua - è normale che si farà un ragionamento per capire come andare avanti. Dobbiamo essere compatti, in città e altrove. Se c'è un progetto, deve essere tale in città, a Palermo e a Roma. Se non ci compattiamo, non arriveremo mai all'obiettivo. Tutti facciano delle scelte e condividano il progetto. Non si può scegliere sulla base dell'occasione. Noi abbiamo lasciato la giunta Greco quando l'allora sindaco ci propose, di punto in bianco, una collocazione nel centrodestra. Abbiamo detto no perché il progetto nasceva civico". Proprio a una rete civica territoriale, in parallelo, lavorano da tempo gli esponenti di "Una Buona Idea" e di altre entità fuori dai partiti. Un primo passo pratico è stato mosso con l'alternativa presentata alle provinciali, condivisa non solo dai partiti progressisti ma appunto da sigle civiche di varie aree del territorio locale.
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