Gela. Sembrano giorni cruciali per una giunta che, al momento, annaspa tra i “guai” di Eni e i debiti del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti. L’obiettivo maggioranza, magari di buona volontà, è decisamente lontano. Il consiglio comunale si è schierato contro il sindaco, ma soprattutto contro il suo braccio destro Simone Siciliano, messo letteralmente all’angolo sia sulla vicenda Eni sia su quella dei rifiuti, per non parlare del capitolo randagismo o degli investimenti che latitano. Il sindaco, in più occasioni, ha garantito assoluta fiducia al suo numero due, tanto da averlo confermato pure dopo l’azzeramento light pre-natalizio. Trovare una casa politica sarebbe già un primo punto di partenza per un sindaco, entrato grillino a Palazzo di Città, poi cultore del modello Pizzarotti, diventato alfaniano, e ora quasi in estasi davanti ai voti incassati in città dalla Lega di Matteo Salvini. I suoi ex assessori glielo avevano consigliato, prima delle regionali, di passare con il centrodestra. Francesco Salinitro e Flavio Di Francesco, due dei licenziati di dicembre, l’hanno già fatto, portando in città il movimento del vicepresidente della Regione Gaetano Armao. Adesso, tocca al sindaco. Lui l’elogio sperticato a Salvini l’ha fatto, praticamente alla chiusura delle urne, a risultati acquisiti. I leghisti, per il sindaco, sono “coerenti e credibili”. Quindi, da Grillo a Salvini il trasloco potrebbe essere più facile del previsto.
L’ennesima giravolta? Per ora, il sindaco non si è pronunciato ufficialmente, ad eccezione dell’elogio pubblico. “Noi eravamo intenzionati ad accogliere il progetto del centrodestra, già in giunta – dice l’ex assessore Francesco Salinitro appena nominato coordinatore zonale dell’Unione dei Siciliani – siamo stati coerenti e lo stiamo facendo, anche dopo essere usciti. Se fosse vero il passaggio alla Lega, il sindaco approderebbe direttamente all’estrema destra, dopo aver sostenuto il centrosinistra alle regionali”. Anche gli ex fedelissimi sembrano quasi spiazzati dall’ennesima giravolta, che potrebbe pesare non poco sugli equilibri del centrodestra locale (lo stesso centrodestra della mozione di sfiducia a Messinese).
Ha offeso il 70%dei cittadini che lo ha votato solo perché era 5stelle, ci ha delusi tutti ,e dopo che e’ stato espulso avrebbe dovuto dimettersi immediatamente per rispetto di noi cittadini,invece è stato come tutti legato alla poltrona.Speriamo passino subito sti anni che restano , poi se si ricandidera’ a risposta la tocchera’ con mano.
Il consiglio schierato contro il sindaco? C……. Altrimenti ci sarebbe stata la sfiducia. Solo teatrino. Il consiglio sarebbe bene dire che e solo attaccato alle poltrone eil sindaco gironzola nel nulla.
Può andare dove vuole la sua vita politica è concluso