Gela. Due anime, che ormai si parlano a stento e quando se ne pone la possibilità si scontrano senza troppi giri di parole. La maggioranza del sindaco Lucio Greco, che non riesce a trovare coesione neanche in questa fase emergenziale, è andata in deficit di ossigeno politico sul caso dei 33 milioni di euro del “Patto per il Sud”. I civici, da ultimi i consiglieri di “Libera-mente”, ritengono che dietro al taglio ci sia l’incapacità, se non addirittura una certa complicità politica, dei partiti che fanno parte della loro stessa maggioranza. Sul banco degli imputati sono finiti gli esponenti di Udc, Forza Italia e Pd, tutte compagini politiche pro-Greco. Un clima da duello che non ha risparmiato il fatto che il Pd, in città fermo nel condannare il taglio dei fondi da parte del governo Musumeci, si sia però astenuto in commissione bilancio all’Ars, quando si è trattato di votare il parere che ha confermato il definanziamento. I vertici locali democratici, a loro volta, alzano i toni nella contesa con gli alleati. “Le accuse dei consiglieri di “Liber-mente”? Prima di parlare avrebbero dovuto studiare gli atti e informarsi sui lavori dell’Ars – dice il segretario dem Peppe Di Cristina – forse, qualcuno non ha capito quale situazione si trova ad affrontare la città. Queste polemiche ci allontanano sempre di più dagli esercenti che non riusciranno a riaprire, dai lavoratori rimasti senza occupazione e dagli imprenditori che temono per il futuro delle aziende. Pensavo che lo step della campagna elettorale fosse ormai superato. Il tentativo di far scatenare il caos e mantenere una campagna elettorale permanente non serve a nessuno”. Di Cristina ribadisce che il definanziamento dei 33 milioni di euro del “Patto per la Sicilia” è uno “scippo”, messo in atto dal governo Musumeci ai danni della città. “Non cambio di certo idea – aggiunge – siamo stati i primi a denunciarlo. L’astensione in commissione? I consiglieri di “Libera-mente” dovrebbero sapere che il voto in commissione viene superato dall’ordine del giorno che Movimento cinque stelle e Pd hanno fatto approvare dall’Ars e che impegna il governo a riattivare i fondi, mettendosi a disposizione di Gela e Termini Imerese. E’ stato un ottimo risultato politico, supportato per intero dai gruppi parlamentari del Movimento cinque stelle e del Pd”.
L’ordine del giorno è stato condiviso anche dai deputati locali, i grillini Ketty Damante (prima firmataria) e Nuccio Di Paola e il dem Giuseppe Arancio. Secondo il segretario, la volontà del governo Musumeci di tagliare i fondi alla città è confermata dalla bocciatura, in aula, dell’emendamento alla finanziaria, firmato dai dem, che prevedeva la salvaguardia dei progetti muniti di ‘decreto di accertamento in entrata’, previsti nel Piano operativo complementare. “Se c’è veramente la volontà di agire insieme – conclude – allora, dovremmo tutti sostenere l’ordine del giorno approvato dall’Ars e fare in modo che il governo faccia un passo indietro sui fondi tagliati”. L’unità interna ai pro-Greco è comunque lontana e gli affronti tra “compagni” di viaggio sono all’ordine del giorno.
La rivalità, la discordia giova a chi
vuol dominarli