Prg, L’architetto Urbani fa il bis: Nuovo incarico e maxi parcella

 
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Gela. La via crucis del piano regolatore generale si arricchisce di una nuova stazione. Dopo polemiche e contrasti, la valutazione ambientale strategica dovrà essere depositata sui tavoli degli uffici regionali.

Per questo motivo, un nuovo incarico è stato assegnato all’architetto marchigiano Leonardo Urbani, già autore dei tratti fondamentali del prg che, almeno sulla carta, dovrebbe trovare il vaglio positivo dei tecnici della regione. Oltre centomila euro per occuparsi, appunto, della valutazione ambientale strategica. Un compito originariamente destinato ai soli tecnici interni a Palazzo di Città. L’eccessivo carico di lavoro che grava sugli uffici comunali, però, sta creando non pochi problemi.
Gli operatori interni non sarebbero nelle condizioni di occuparsi della valutazione.
In sostanza, la giunta retta dal primo cittadino Angelo Fasulo ha deciso di evitare un nuovo rallentamento dell’iter prg optando per il professionista con un’esperienza ormai ultra decennale in città.
Urbani, infatti, era già stato incaricato di valutare, ed eventualmente adottare, le osservazioni e le opposizioni presentate al piano regolatore dagli esponenti di diverse associazioni. In linea di massima, avrebbe dovuto ricevere circa ottantaseimila euro.
Invece, l’emergenza gli garantirà una parcella superiore. Il suo precedente incarico è già stato trasferito agli operatori dell’ufficio tecnico del comune. Urbani si occuperà della valutazione ambientale strategica del prg e di quella relativa al piano d’utilizzo del demanio marittimo: altro strumento attualmente a Palermo ma che necessita dell’accompagnamento della vas.
Il conto, quindi, si ferma intorno ai centoseimila euro. All’architetto è stato assegnato un termine di novanta giorni per depositare gli elaborati da inviare a Palermo. In questo modo, almeno stando al provvedimento varato dall’amministrazione comunale, si dovrebbe riuscire a far proseguire un iter ancora fin troppo lento.
Il prg, quindi, torna a far parlare come se non fossero già stati sufficienti gli interventi pubblici giunti, praticamente, da tutti i palazzi delle istituzioni locali. La stessa valutazione ambientale strategica è stata al centro d’infiniti botta e risposta.
Da un lato, la si riteneva normativamente superflua; dall’altro, invece, essenziale per il successo dell’intera procedura.

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