Gela. Abusi sessuali e violenza sulle pazienti ricoverate presso il presidio ospedaliero “Vittorio Emanuele”. Atteggiamenti inusuali e brutali anche contro i propri colleghi.
I carabinieri del locale reparto territoriale indagano da alcuni mesi contro il dirigente medico di un’unità operativa della struttura Asp di via Palazzi. A fare scattare le indagini sono state le forze dell’ordine il cui intervento è stato sollecitato da una lettera anonima indirizzata, cinque mesi fa, al direttore dell’Azienda sanitaria provinciale.
Nel documento sono evidenziati una serie di presunti abusi commessi dal sanitario. Descrizioni minuziose che hanno spinto i militari dell’arma a entrare in azione per fare chiarezza. Sono stati acquisiti atti amministrativi e cartelle cliniche.
Le indagini proseguono e coinvolgerebbero anche altre persone oltre al dirigente medico. Sono stati passati a setaccio i permessi d’ingresso e uscita del personale e dei pazienti ricoverati, con verifiche incrociate tramite le telecamere del servizio di videosorveglianza dell’ospedale. Gli inquirenti hanno voluto sentire anche tutti i dipendenti del reparto finito sotto accusa ma sulle indagini non trapela nessuna indiscrezione.
Stando alle insinuazioni, il dirigente medico sarebbe stato sorpreso in atteggiamento equivoco nei bagni delle stanze di degenza, in compagnia di donne gradevoli ricoverate nel reparto. Si parlerebbe di abusi sessuali ma anche di episodi di violenza.
Il responsabile di struttura avrebbe trascinato le pazienti ricoverate fuori dall’ospedale per poi riaccompagnarle in tarda serata. Un atteggiamento sospetto che non rientrerebbe nelle competenze dei medici. I colleghi di lavoro del professionista sanitario incriminato avrebbero notato i suoi strani atteggiamenti e, probabilmente, le loro testimonianze sono già in possesso degli inquirenti.
Le pazienti sarebbero state maltrattate dal dirigente medico che si sarebbe lasciato andare a episodi di violenza con spintoni, schiaffi e calci. Il management dell’ospedale non è all’oscuro della vicenda ma anche in questo caso i vertici dell’Asp preferiscono non pronunciarsi. Sarà l’esito delle indagini svolte dai carabinieri a fare chiarezza sui presunti episodi di violenza e abusi sessuali nei confronti di particolari pazienti.
