Gela. “Venne nella mia abitazione per fare una doccia. Mi confessò che il padre la violentava”. I presunti abusi. Emergono nuovi particolari rispetto alla vicenda di una giovanissima che, negli scorsi anni, sarebbe stata vittima di abusi sessuali da parte, appunto, del padre. In aula, è stata sentita una parente che ha confermato quanto denunciato dalla vittima. L’uomo, un disoccupato, difeso dall’avvocato Salvo Macrì, deve rispondere alle accuse davanti al collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore, a latere Tiziana Landoni e Ersilia Guzzetta. Nel corso dell’udienza, sono stati sentiti anche altri testimoni, a cominciare dalle assistenti sociali che seguivano la famiglia. I presunti abusi si sarebbero concretizzati dopo la separazione dell’uomo dalla moglie, madre della ragazza. Per alcuni periodi, la giovanissima ritornò in città, vivendo nell’abitazione di famiglia. I testimoni hanno risposto alle domande del pubblico ministero Monia Di Marco e a quelle del difensore dell’imputato che ha cercato di ricostruire l’intera vicenda. La difesa, infatti, non ha mai escluso che alcuni familiari sapessero quanto accadeva, già prima della confessione della vittima.