Gela. E’ stata ammessa la costituzione di parte civile di due giovani, che per la procura furono vittime di approcci sessuali da parte del nonno. I fatti riguardano una ragazza, già maggiorenne all’epoca dei fatti, e una minore. Sono entrambe rappresentate dal legale Salvo Macrì. Confermarono che il nonno, in più occasioni, avrebbe cercato di avere contatti fisici. A comprendere ciò che sarebbe accaduto, fu la madre delle ragazze che segnalò i fatti. Partì un’indagine e le giovani hanno ribadito la loro versione anche nel corso dell’incidente probatorio. Oltre all’uomo, chiamato a rispondere dei presunti abusi, a processo c’è anche la consorte, accusata invece di calunnia. Secondo gli inquirenti, avrebbe cercato di delegittimare la denuncia della figlia (madre delle ragazze) spiegando che si sarebbe trattato di una sorta di ritorsione per dissidi familiari. Anche la madre delle giovani, assistita dal legale Luigi Cinquerrui, è parte civile nel procedimento.
I due imputati, che respingono gli addebiti, sono difesi dagli avvocati Giacomo Ventura e Angelo Gaccione. Il gup ha autorizzato il giudizio abbreviato richiesto dalle difese. In aula, si tornerà a luglio. Il nonno delle ragazze è attualmente ai domiciliari, proprio per questi fatti.