Gela. Sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di riciclaggio e investimento di denaro dalla provenienza illecita. Il provvedimento è del giudice per le indagini preliminari, Fabrizio Molinari, emesso nei confronti di Giuseppe Baiunco, 41 anni, originario di Enna, e del genero di quest’ultimo, il gelese Emanuele Pisano di 65 anni.
Sono due dei quattro indagati dalla guardia di finanza e dalla procura di una presunta truffa di 400 mila euro nei confronti della filiale dell’agenzia assicurativa Axa, gestita da Massimiliano Puglisi.
I fatti risalirebbero al biennio 2005-2006 e, secondo il titolare dell’agenzia di corso Vittorio Emanuele, due delle dipendenti avrebbero sottratto denaro dalla cassaforte, riconducibile ai proventi della vendita delle polizze vita e auto.
Dai tabulati degli estratti conto si evidenzierebbe la mancanza di numerosi versamenti, alcuni dei quali di importi importanti anche da ottomila euro. La truffa complessiva, nei due anni di indagine, ammonterebbe a quattrocentomila euro. In realtà, per le due dipendenti l’ipotesi di reato è stata confermata ma prescritta per scadenza dei termini.
Le due non saranno giudicate per le accuse avanzate dal loro ormai ex titolare, Massimiliano Puglisi, che nel procedimento si è costituito parte civile attraverso il suo legale Liliana Bellardita.
Le indagini processuali potrebbero consentire di stabilire la veridicità delle affermazioni del titolare dell’agenzia di assicurazioni, confermando la provenienza di quelle somme il cui investimento è stato contestato a Giuseppe Baiunco e Emanuele Pisano. Il pubblico ministero Serafina Cannatà ha chiesto il rinvio a giudizio emesso dal gup Fabrizio Molinari.
I due imputati dovranno presentarsi davanti al collegio presieduto dal giudice Paolo Fiore il 6 novembre prossimo per cercare di ribaltare le accuse di riciclaggio e investimento di denaro dalla provenienza illecita.