Gela. L’accusa chiedeva la condanna a tre anni e sei mesi di reclusione. Alla fine, il giudice Manuela Matta lo ha condannato ad un anno. Il ventiquattrenne Igland Bodinaku era finito a giudizio
perché considerato autore di diversi, presunti, atti intimidatori nei confronti dell’ex compagna e del suo attuale consorte.
Preso di mira il compagno della sua ex. In base alla ricostruzione fornita dai magistrati, avrebbe addirittura cercato d’investire, a bordo di una Smart, proprio il giovane convivente della ragazza. Non sarebbero mancati avvertimenti neanche per l’ex.
“Non c’è lo stalking”. I difensori dell’imputato, gli avvocati Carmelo Tuccio e Flavio Sinatra, hanno messo in discussione la sussistenza degli elementi necessari a contestare, tra le altre accuse, anche quella di stalking. “Manca la reiterazione del reato – ha spiegato l’avvocato Sinatra – due soli episodi non possono giustificare l’accusa di stalking”. Dello stesso avviso, l’avvocato Carmelo Tuccio. “L’imputato – ha precisato il legale – in molti casi, non è neanche stato riconosciuto dalle presunte vittime. Inoltre, dovremmo considerare l’attendibilità delle dichiarazioni rese da chi avrebbe subito le minacce”.
Alla fine, il giudice Matta ha notevolmente ridotto la condanna rispetto alla richiesta di tre anni e sei mesi di reclusione che arrivava dal pubblico ministero. Per quattro capi d’imputazione, infatti, è scattata l’assoluzione per “non aver commesso il fatto”.