Pozzi dismessi, elenco del Ministero: tanti nell'area locale

Si tratta sia di pozzi a terra sia offshore. Rientrano in varie concessioni che nel tempo sono state rilasciate alla multinazionale Eni, già dagli inizi del ciclo produttivo sul territorio locale

31 agosto 2025 19:15
Pozzi dismessi, elenco del Ministero: tanti nell'area locale -
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Gela.  La Commissione europea aveva già formalizzato la richiesta a tutti gli Stati membri, allo scopo di definire l'inventario generale dei giacimenti di idrocarburi e gas non più attivi. Una necessità legata al regolamento Ue sulle emissioni di metano. Il Ministero dell'ambiente ha pubblicato l'intero inventario a inizio agosto. Nel lungo elenco, è notevole la quota dei pozzi che ricadono nell'area locale, tutti con concessioni che vennero assegnate a Eni. Risultano ormai inattivi o “permanentemente tappati e abbandonati”. Si tratta sia di pozzi a terra sia offshore. Rientrano in varie concessioni che nel tempo sono state rilasciate alla multinazionale, già dagli inizi del ciclo produttivo sul territorio locale. Quello dell'upstream, come hanno più volte sottolineato i sindacati del settore, è un ambito che, nel sito locale, ha ridotto drasticamente i numeri della produzione. La dismissione dei pozzi ha indotto la multinazionale ad avviare le necessarie procedure autorizzative per il decomissioning, con la definitiva rimozione delle linee, ormai non più in funzione. Nell'offshore, lungo la costa, Enimed ha avviato da mesi la produzione di uno degli investimenti finanziariamente più rilevanti, quello per il gas dei giacimenti “Argo-Cassiopea”. Il ministero ha inoltre sbloccato ulteriori permessi di ricerca in mare che erano stati stoppati dal Pitesai. Al contempo, però, la vasta rete di pozzi, a terra e offshore, va progressivamente incontro a una totale revisione, alimentata appunto dalle dismissioni. 

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