Gela. L’avvento dell’Autorità portuale della Sicilia occidentale avrebbe dovuto accelerare gli interventi necessari per il porto rifugio, insabbiato da anni. Ad oggi, lavori veri e propri non se ne sono visti. I componenti del comitato pro-porto sono pronti a richiedere un ulteriore incontro dopo quello degli scorsi mesi. “Per avere notizie aggiornate sull’iter procedurale dei lavori di riqualificazione e ristrutturazione di un sito che ormai da anni risulta essere non fruibile e nel totale degrado. Chiederemo di conoscere i tempi e le modalità di intervento. I lavori sono nuovamente in forte ritardo. Vogliamo capire a che punto sono le attività di caratterizzazione delle sabbie, con i prelievi effettuati tra giugno e luglio del 2022. C’è bisogno di sapere quando sarà pronto il pianto di dragaggio dell’intero specchio d’acqua all’interno dell’area portuale e quale sarà la progettazione per l’asse di servizi”, spiega il presidente del comitato Massimo Livoti.
Il comitato non ha mai smesso di seguire direttamente ogni procedura. Regione e Autorità devono iniziare a dare segnali. Nelle scorse settimane, la firma dell’accordo attuativo, voluto anche dall’amministrazione comunale, è slittata. L’intesa è stata formalizzata ma si deve andare oltre. “Bisogna fare presto perché c’è il serio rischio che a causa di tutti questi ritardi possano scadere ulteriori autorizzazioni già acquisite negli anni, come quella Via-Vas del progetto di allungamento del braccio di ponente. Speriamo di avere delle buone notizie da parte dell’Autorità”, concludono gli esponenti del comitato.