Porto rifugio, lavori mai partiti: comitato scrive alla Regione e al prefetto

 
1
Il comitato ha scritto alla Regione e al prefetto

Gela. I ritardi per l’avvio dei lavori al porto rifugio sono ormai un’abitudine consolidata nel tempo. Le lentezze burocratiche e un’istruttoria che non sembra mai completa contribuiscono alla stasi. Il comitato pro porto ha nuovamente scritto al prefetto Cosima Di Stani, chiedendo un incontro urgente. Inoltre, una nota è stata inviata alla Regione, indirizzata alla presidenza e ai dipartimenti infrastrutture e protezione civile. Di recente, l’Ispra ha nuovamente chiesto a Palermo un’integrazione documentale prima di chiudere l’iter, che si sarebbe dovuto concludere già un anno fa, almeno a detta della politica. Ad oggi, non sembrano esserci molti sviluppi. Il comitato, attraverso il presidente Massimo Livoti, chiede aggiornamenti sulla procedura in atto. Il comitato parla di “forti ritardi” e di un porto “insabbiato e abbandonato da anni”.

Le conseguenze ricadono su tutto il comparto locale legato al mare, ormai allo stremo da decenni. “Il comitato porto del Golfo non mollerà la presa fino a quando non vedrà un porto funzionale nella propria città”, concludono gli esponenti del comitato.

1 commento

  1. Visti i ritardi bisognerebbe organizzare un sit in al sealine del gas metano proveniente dall’Algeria e chiudere la valvola onde evitare di portarlo al nord. Lasciarlo chiuso sino a quando non iniziano i lavori di escavo.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here