Gela. Annunci di inizio lavori, negli ultimi anni, ce ne sono stati fin troppi. Tra i punti che ieri la delegazione dell’amministrazione comunale, arrivata a Palermo, ha valutato insieme al governo del presidente Nello Musumeci, c’è anche quello del porto rifugio. La verifica non ha toccato la darsena commerciale, finita sotto la scure dei tagli. In questa fase, sarebbe già un primo risultato portare a casa i lavori di base al porto rifugio, insabbiato da anni. Lo scambio di missive, da mesi (come abbiamo più volte riportato) va vanti tra Ispra e Dipartimento della protezione civile regionale. Palermo deve completare una serie di integrazioni alle attività di analisi delle sabbie del porto, che è sito di interesse nazionale. Davanti al sindaco Lucio Greco, al presidente dell’assise civica Salvatore Sammito e al consigliere Vincenzo Casciana, l’assessore Marco Falcone ha spiegato che le integrazioni trasmesse dovrebbero essere sufficienti e il parere del Ministero dell’ambiente potrebbe arrivare a metà mese. Come accaduto con il Museo del mare (Sammito lo aveva anche anticipato), è stato chiesto un cronoprogramma preciso e secondo i tecnici dell’assessorato alle infrastrutture si potrebbe andare in gara a fine ottobre, con un inizio lavori fissato per gennaio del prossimo anno. I fondi previsti sono quelli delle compensazioni Eni.
“Questi sono i tempi e i passaggi burocratici che ci sono stati indicati, su mia espressa richiesta”, spiega Sammito dopo la trasferta palermitana. Palermo e Roma daranno seguito agli annunci? Il porto rifugio è fuori uso ormai da troppo tempo.
Mi auguro che questa telenovela
del porto rifugio si concluda al più
presto , ma dubito ,visto che a Gela
non si realizza un’ infrastruttura da decenni ,ormai noi Gelesi siamo diventati scettici su tutto