Gela. I risvolti che hanno preceduto l’incontro palermitano sul porto rifugio, convocato in settimana per la definizione dell’accordo attuativo, sono stati chiaramente biasimati dal sindaco Lucio Greco. Un comunicato “ufficiale” del giorno precedente, trasmesso da riferimenti di Fratelli d’Italia, già anticipava la firma che poi è slittata. L’avvocato Greco ha chiesto una presa di posizione anzitutto dai vertici locali dei meloniani, al momento non pervenuta. I civici di “Una Buona Idea”, a loro volta, sono per la linea della trasparenza sul tema. “In un momento così difficile per la nostra città, la classe politica deve dare prova di serietà e responsabilità. A tutti è consentito presentare proposte e criticare, anche aspramente, le scelte dell’amministrazione – dice il segretario civico Giovanni Giudice – a nessuno, però, è permesso ricorrere a dichiarazioni false che inquinano il dibattito politico. Chi ha scelto questa strada ha dimostrato di voler privilegiare il proprio interesse e la propria vanità, a discapito della verità e degli interessi più generali”. Giudice scende più nel particolare. “Un partito come Fratelli d’Italia che si candida a guidare la città non può far finta di nulla e ha il dovere di fare chiarezza su un episodio oscuro e perfino offensivo nei confronti di tutti i movimenti, a partire dal comitato pro-porto che si batte anni, e delle forze politiche della città – aggiunge Giudice – lo deve fare se non vuole perdere credibilità”.
I civici escono allo scoperto anche sul porto rifugio, distanziandosi dalla strategia di Fratelli d’Italia, già contestata quando si è trattato di valutare il futuro di Macchitella lab. I meloniani, al pari degli altri partiti di centrodestra, non hanno sostenuto la mozione di “Una Buona Idea”, optando per un monotematico che ha lasciato tutto “congelato”.