Gela. Il passo indietro che risale ormai allo scorso anno ha reso necessario procedere con una nuova caratterizzazione dei fondali del porto rifugio. Il precedente progetto, a causa del tempo trascorso, era sostanzialmente scaduto. Dopo le attività svolte a seguito di ulteriori lavori affidati ad una società specializzata, l’assessore regionale alle infrastrutture Alessandro Aricò ha dato l’ok affinché sia direttamente l’Autorità portuale della Sicilia occidentale ad occuparsi del progetto esecutivo per il dragaggio dei fondali. La conferma arriva dal parlamentare regionale di Fratelli d’Italia Giuseppe Catania. “Rivolgo un pubblico ringraziamento al neo assessore regionale alle infrastrutture Alessandro Aricò che, a pochi giorni dal suo insediamento, tra i tanti dossier esistenti sulla sua scrivania, ha voluto mettere mano, con solerzia e pragmatismo, al dossier che riguarda la definizione del progetto esecutivo per il dragaggio dei sedimenti marini costituenti il fondale del porto rifugio – dice Catania – appare superfluo ricordare la grande importanza che il completamento di quest’intervento può avere in termini di ricadute benefiche per il tessuto produttivo locale e, più in generale, per il sostegno allo sviluppo economico del territorio nisseno”.
Di fatto, per la prima volta l’Autorità portuale entra nell’infinita procedura dei lavori del porto rifugio, già finanziati con fondi Eni ma mai partiti. L’ulteriore beffa della caratterizzazione scaduta ha fatto allungare ancora di più i tempi, diventati biblici, senza che il precedente governo regionale sia riuscito a mettere un punto. Per Catania, potrebbe trattarsi di un passo importante. “Il primo atto compiuto dall’assessore, che ringrazio ancora una volta per il confronto costante con me avuto sul tema, è stato quello di dare il nulla osta per la definizione del progetto esecutivo ad opera dell’Autorità di sistema portuale. Quest’ultimo aspetto consentirà di accelerare le procedure. Continuerò a seguire passo dopo passo l’iter procedurale al fine di pervenire nel più breve tempo possibile, in coerenza con il quadro normativo vigente, alla definizione di un progetto esecutivo e immediatamente cantierabile”, conclude.