Gela. I giudici del Tribunale amministrativo di Palermo, anche nel merito, hanno annullato tutti i provvedimenti che, nel gennaio di un anno fa, consentirono il rilascio delle autorizzazioni in favore del gruppo palermitano Vigilanza Soccorso Antincendio, i cui mezzi entrarono al porto isola Eni. Un verdetto arrivato dopo il ricorso presentato dai legali della società siracusana Archimede, che da metà degli anni settanta opera proprio nell’area del porto isola, effettuando servizi antincendio e di sicurezza. I magistrati amministrativi hanno accolto per intero le richieste dei legali di Archimede, annullando le autorizzazioni firmate dal comandante della locale capitaneria di porto. Dopo l’arrivo dei mezzi di Vigilanza, scattò una sorta di braccio di ferro tra i proprietari di Archimede e la capitaneria di porto, che invece diede il via libera ai palermitani, aprendo sostanzialmente ad un altro operatore, nonostante la ridottissima mole di lavoro, successiva alla riconversione della fabbrica Eni. Non sono mancate proteste organizzate dai lavoratori di Archimede. I giudici palermitani hanno respinto qualsiasi iter semplificato, che avrebbe potuto eventualmente assicurare il rilascio delle autorizzazioni, tramite Scia. “Non persuade neppure il riferimento all’autorizzazione rilasciata dal comandante della Capitaneria di porto di Palermo – si legge nella sentenza – venendo in rilievo un provvedimento emesso all’esito di un iter governato da un apposito e diverso regolamento, e riferito ad un diverso ambito territoriale”. “Ma deve ancora una volta rilevarsi che la verifica effettuata dal Comando di Palermo era finalizzata al rilascio di un’autorizzazione avente (ovviamente) una valenza territoriale delimitata – scrivono ancora i giudici – e non comprendente il porto di Gela, il quale dipende dal Comandante della locale Capitaneria di Porto (anche Capo del Compartimento Marittimo), al quale l’art. 68 Codice Navigazione attribuisce anche compiti di vigilanza e controllo. E, come si evince dalla già citata nota del 22 febbraio 2017 del Comando provinciale dei Vigili del fuoco di Caltanissetta, la Capitaneria di Porto di Gela, al momento in cui Vigilanza era già iscritta nel registro, non aveva richiesto alcun parere sull’accertamento dei requisiti professionali dei guardiafuochi dei Vigilanza, alla quale, tuttavia, risulta essere stato affidato il servizio”.
Annullato il regolamento. I giudici amministrativi, con il verdetto emesso, hanno anche annullato il nuovo regolamento del servizio integrativo antincendio. “L’annullamento del nuovo regolamento per un radicale vizio procedimentale assorbe ogni questione – scrivono ancora i giudici – pure posta da Archimede, sulle disposizioni della stessa regolamentazione relative all’organico minimo per singola operazione e alla reperibilità del personale; aspetti che, naturalmente, i competenti organi, in sede di riedizione del potere, dovranno attentamente valutare tenendo conto delle peculiari caratteristiche del porto di Gela e delle navi oggetto del servizio, nonché dei profili di sicurezza delle operazioni”. Al gruppo Archimede è stato riconosciuto il diritto al risarcimento dei danni.