Palermo. Non avrebbero adottato misure per contrastare lo smog, nonostante fossero a conoscenza dei dati allarmanti sulla qualità dell’aria.
Così l’ex presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, il suo predecessore Salvatore Cuffaro e sette assessori regionali all’Ambiente che si sono succeduti tra il 2003 e il 2010 rischiano di essere rinviati a giudizio dal Gup, davanti al quale stamane Wwf e Legambiente si sono costituite parte civile nell’udienza preliminare. Gli amministratori sono imputati di omissione d’atti d’ufficio. La posizione di Cuffaro è stata stralciata perchè non era stata disposta la sua traduzione dal carcere di Roma. Dalla prossima udienza potrà partecipare al processo.
L’inchiesta è stata coordinata dai procuratori aggiunti Leonardo Agueci e Nino Gatto e dai pm Geri Ferarra e Claudia Bevilacqua. Gli assessori coinvolti sono Mario Parlavecchio, Francesco Cascio, Rossana Interlandi, Giuseppe Sorbello, Mario Milone, Giovanni Di Mauro e Calogero Sparma.
I livelli del biossido di azoto avrebbero oltrepassato il limite annuale per la protezione della salute umana a Palermo tra il 2002 e il 2009, a Caltanissetta e Gela tra il 2007 e il 2009, a Catania tra il 2003 e il 2009 a Messina nel 2008 e nel 2009 e a Siracusa negli anni 2007 e 2009. Negli stessi anni – la situazione varia a seconda delle centraline di riferimento – i valori massimi delle polveri sottili sarebbero stati oltrepassati a Palermo, Agrigento, Gela, Caltanissetta, Catania, Messina e Siracusa.