Gela. Nell’arco di pochi giorni, l’ormai eterna vicenda del polo “Ciliegino” di Agroverde si è arricchita di ulteriori sviluppi. I legali dell’associazione “Airone”, che ha perso l’area dell’aviosuperficie occupata dai primi e unici lavori di sbancamento, già da tempo hanno depositato l’istanza di fallimento della cooperativa, che non avrebbe mai dato seguito agli impegni per la copertura delle indennità di esproprio. “Airone” è tra i tanti che ancora attendono di ricevere quanto dovutogli per i terreni persi. Sono centinaia gli ex proprietari riamasti con nulla in mano. La procedura giudiziaria è partita a gennaio, ma probabilmente ha accelerato un dialogo extragiudiziale tra le parti, adesso giunto ad un primo accordo. Come conferma il liquidatore di “Airone”, l’avvocato Giuseppe Nicosia, è stato firmato un atto di desistenza, che verrà ufficialmente ratificato domani davanti ai giudici civili del tribunale. L’associazione rinuncia all’istanza di fallimento, sempre che l’intera intesa venga rispettata dai vertici di Agroverde.
Pare sia già stato versato un primo acconto sull’ammontare complessivo che la coop deve all’associazione. Quindi, non si andrà avanti in un procedimento che avrebbe potuto segnare la fine definitiva di Agroverde, da anni al centro di una serie di sospetti e indagini della magistratura, concentrate sull’iter amministrativo che portò alla posa della prima pietra del polo agro fotovoltaico, mai realizzato.